Ogni anno al tramonto del carnevale, si ripete il ciclo della vita, quello immortalato da Su Cumponidori, re e divinità per un giorno, guida e giudice di un antico torneo cavalleresco. L’origine della Sartiglia (dallo spagnolo “sortija”, di matrice latina “sorticula” ovvero anello) si perde tra i fumosi cortei cavallereschi e sfrenate giostre equestri, sfide arabe, spagnole e pisane, duelli e sangue. La domenica e il martedì che precedono le Ceneri, Oristano trepida. L’incalzare frenetico dei tamburi, l’annuncio metallico delle trombe di corte risuonano attraverso l’aria pungente dell’inverno. E qui, dove la terra si unisce all’acqua, tra gli stagni floridi ed i mari di maestrale, ha inizio l’impresa, giostra e mistero ad un tempo che mette in campo il prescelto, l’uomo che sfida il destino. La giostra dei cavalieri senza volto è l’emblema di quell’antico popolo che abitava questa parte lagunare di Sardegna.
La Sartiglia
ZIZI, DANIELA
2004-01-01
Abstract
Ogni anno al tramonto del carnevale, si ripete il ciclo della vita, quello immortalato da Su Cumponidori, re e divinità per un giorno, guida e giudice di un antico torneo cavalleresco. L’origine della Sartiglia (dallo spagnolo “sortija”, di matrice latina “sorticula” ovvero anello) si perde tra i fumosi cortei cavallereschi e sfrenate giostre equestri, sfide arabe, spagnole e pisane, duelli e sangue. La domenica e il martedì che precedono le Ceneri, Oristano trepida. L’incalzare frenetico dei tamburi, l’annuncio metallico delle trombe di corte risuonano attraverso l’aria pungente dell’inverno. E qui, dove la terra si unisce all’acqua, tra gli stagni floridi ed i mari di maestrale, ha inizio l’impresa, giostra e mistero ad un tempo che mette in campo il prescelto, l’uomo che sfida il destino. La giostra dei cavalieri senza volto è l’emblema di quell’antico popolo che abitava questa parte lagunare di Sardegna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.