The model still used today for the cadastral cataloging of assets, consolidated during the Middle Ages on more ancient traditions, provides for the use of precise lists, sometimes referring to topographical drawings, on which the data are analytically reported. Further techniques, less known, used very essential writings or images, both geometrized and allegorically figured, useful for ordering the principles of registration and for comparing them in the field. The data, entrusted to specific officials and their memory resources, were shared by the entire community. In this kind of cataloging, the individual places are associated with roads or itineraries, often the subject of a figurative synthesis, in order to guide the arrangement of the goods. The figure of the tree, used in various formulations, assumes the role of orderer of the data by translating them into a figurative synthesis, a metaphor for the organization of the complex space. Some examples are here again studied according to their original usefulness for the interpretation of urban and territorial space. These include the patrimonial tree of the entrances of the monastery of Sant’Agostino di Arienzo and the arboriform metaphor of the assets of the abbey of Santa Cristina di Olona near Bissone, near Pavia.

Il modello adoperato ancora oggi per la catalogazione catastale dei beni, consolidato durante il medioevo su tradizioni più antiche, prevede il ricorso a elenchi precisi, talvolta riferiti a disegni topografici, su cui analiticamente, sono riportati i dati. Ulteriori tecniche, meno note, utilizzavano scritture molto essenziali oppure immagini, sia geometrizzate sia figurate in modo allegorico, utili a ordinare i principi della registrazione e a confrontarli sul campo. I dati, affidati a specifici funzionari e alle loro risorse mnemoniche, erano condivisi dall’intera comunità. In questo genere di catalogazioni i singoli luoghi sono associati a strade o itinerari, spesso oggetto di una sintesi figurata, al fine di orientare la disposizione dei beni. La figura dell’albero, utilizzata in varie formulazioni, assume il ruolo di ordinatore dei dati traslandoli in una sintesi figurata, metafora dell’organizzazione dello spazio complesso. Alcuni esempi pervenuti sono qui nuovamente studiati secondo la loro originaria utilità per l’interpretazione dello spazio urbano e territoriale. Tra questi l’albero patrimoniale delle entrate del monastero di Sant’Agostino di Arienzo e la metafora arboriforme dei beni dell’abbazia di Santa Cristina di Olona presso Bissone, nel pavese.

Modelli alternativi di registrazione catastale e raffigurazione dello spazio immobiliare. Dagli “alberi patrimoniali” alle reti di dati mnemonico descrittive

Marco Cadinu
2021-01-01

Abstract

The model still used today for the cadastral cataloging of assets, consolidated during the Middle Ages on more ancient traditions, provides for the use of precise lists, sometimes referring to topographical drawings, on which the data are analytically reported. Further techniques, less known, used very essential writings or images, both geometrized and allegorically figured, useful for ordering the principles of registration and for comparing them in the field. The data, entrusted to specific officials and their memory resources, were shared by the entire community. In this kind of cataloging, the individual places are associated with roads or itineraries, often the subject of a figurative synthesis, in order to guide the arrangement of the goods. The figure of the tree, used in various formulations, assumes the role of orderer of the data by translating them into a figurative synthesis, a metaphor for the organization of the complex space. Some examples are here again studied according to their original usefulness for the interpretation of urban and territorial space. These include the patrimonial tree of the entrances of the monastery of Sant’Agostino di Arienzo and the arboriform metaphor of the assets of the abbey of Santa Cristina di Olona near Bissone, near Pavia.
2021
978-3-942687-54-6
Il modello adoperato ancora oggi per la catalogazione catastale dei beni, consolidato durante il medioevo su tradizioni più antiche, prevede il ricorso a elenchi precisi, talvolta riferiti a disegni topografici, su cui analiticamente, sono riportati i dati. Ulteriori tecniche, meno note, utilizzavano scritture molto essenziali oppure immagini, sia geometrizzate sia figurate in modo allegorico, utili a ordinare i principi della registrazione e a confrontarli sul campo. I dati, affidati a specifici funzionari e alle loro risorse mnemoniche, erano condivisi dall’intera comunità. In questo genere di catalogazioni i singoli luoghi sono associati a strade o itinerari, spesso oggetto di una sintesi figurata, al fine di orientare la disposizione dei beni. La figura dell’albero, utilizzata in varie formulazioni, assume il ruolo di ordinatore dei dati traslandoli in una sintesi figurata, metafora dell’organizzazione dello spazio complesso. Alcuni esempi pervenuti sono qui nuovamente studiati secondo la loro originaria utilità per l’interpretazione dello spazio urbano e territoriale. Tra questi l’albero patrimoniale delle entrate del monastero di Sant’Agostino di Arienzo e la metafora arboriforme dei beni dell’abbazia di Santa Cristina di Olona presso Bissone, nel pavese.
alberi patrimoniali, catasti, immobili
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
CADINU 2021 Modelli alternativi_CATASTI FIRENZE 17.pdf

accesso aperto

Dimensione 2.86 MB
Formato Adobe PDF
2.86 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/355519
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact