During the thirteenth century, Sardinia was affected by the arrival of numerous groups of Franciscan friars starting from 1230, the year in which these are documented in Cagliari, and throughout the century, they settled in the majority important urban centers and build important foundations. The convent of San Francesco di Oristano is already documented in 1253, San Francesco di Stampace in Cagliari was built around 1275, Santa Maria di Betlem in Sassari it dates back to the last quarter of the 13th century. Of these buildings today few pieces of masonry remain, inserted in religious buildings of the period next or in private homes. From the examination of what remains however possible to identify the innovations introduced on the island, both from the point of view both constructive and decorative. This intervention aims to start from the most articulate thirteenth-century Franciscan models in order to examine the links between these and the island churches of the 14th century. Attention will be focused on penetration of new construction methods and ornamental patterns, compared to local context, which in some cases overlap and mix with the substratum constructive precedent generating compromise solutions, in others damage result in truly innovative buildings.

Nel corso del Duecento la Sardegna è interessata dall’arrivo di numerosi gruppi di frati francescani che a partire dal 1230, anno in cui questi sono documentati a Cagliari, e lungo il corso di tutto il secolo, si stanziano nei più rilevanti centri urbani e costruiscono importanti fondazioni. Il convento di San Francesco di Oristano è già documentato nel 1253, San Francesco di Stampace a Cagliari è edificata in anni intorno al 1275, Santa Maria di Betlem a Sassari si colloca nell’ultimo quarto del XIII secolo. Di questi edifici oggi rimangono pochi brani di muratura, inseriti in edifici religiosi di epoca successiva o in abitazioni private. Dall’esame di ciò che resta è tuttavia possibile individuare le novità introdotte nell’isola, sia dal punto di vista costruttivo sia decorativo. Il presente intervento si propone di partire dai più articolati modelli francescani duecenteschi per poter esaminare i legami tra questi e le chiese isolane del XIV secolo. Si punterà l’attenzione sulla penetrazione di modi costruttivi e patterns ornamentali nuovi, rispetto al contesto locale, che in alcuni casi si sovrappongono e si mescolano al sostrato costruttivo precedente generando soluzioni di compromesso, in altri danno luogo a edifici autenticamente innovativi.

Architettura gotica nella Sardegna del Trecento. Dalle prime fondazioni francescane del nord dell'Isola alla diffusione nel territorio di nuovi modi costruttivi

Usai, Nicoletta
Primo
2022-01-01

Abstract

During the thirteenth century, Sardinia was affected by the arrival of numerous groups of Franciscan friars starting from 1230, the year in which these are documented in Cagliari, and throughout the century, they settled in the majority important urban centers and build important foundations. The convent of San Francesco di Oristano is already documented in 1253, San Francesco di Stampace in Cagliari was built around 1275, Santa Maria di Betlem in Sassari it dates back to the last quarter of the 13th century. Of these buildings today few pieces of masonry remain, inserted in religious buildings of the period next or in private homes. From the examination of what remains however possible to identify the innovations introduced on the island, both from the point of view both constructive and decorative. This intervention aims to start from the most articulate thirteenth-century Franciscan models in order to examine the links between these and the island churches of the 14th century. Attention will be focused on penetration of new construction methods and ornamental patterns, compared to local context, which in some cases overlap and mix with the substratum constructive precedent generating compromise solutions, in others damage result in truly innovative buildings.
2022
978-88-9285-144-3
Nel corso del Duecento la Sardegna è interessata dall’arrivo di numerosi gruppi di frati francescani che a partire dal 1230, anno in cui questi sono documentati a Cagliari, e lungo il corso di tutto il secolo, si stanziano nei più rilevanti centri urbani e costruiscono importanti fondazioni. Il convento di San Francesco di Oristano è già documentato nel 1253, San Francesco di Stampace a Cagliari è edificata in anni intorno al 1275, Santa Maria di Betlem a Sassari si colloca nell’ultimo quarto del XIII secolo. Di questi edifici oggi rimangono pochi brani di muratura, inseriti in edifici religiosi di epoca successiva o in abitazioni private. Dall’esame di ciò che resta è tuttavia possibile individuare le novità introdotte nell’isola, sia dal punto di vista costruttivo sia decorativo. Il presente intervento si propone di partire dai più articolati modelli francescani duecenteschi per poter esaminare i legami tra questi e le chiese isolane del XIV secolo. Si punterà l’attenzione sulla penetrazione di modi costruttivi e patterns ornamentali nuovi, rispetto al contesto locale, che in alcuni casi si sovrappongono e si mescolano al sostrato costruttivo precedente generando soluzioni di compromesso, in altri danno luogo a edifici autenticamente innovativi.
Architecture; Gothic; Sardinia
Architettura; Gotico; Sardegna
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