«New media are media we do not yet know how to talk about», claims media historian Benjamin Peters: in fact, the introduction of new media into society has always fostered the production of written documents, which deal in different ways with the ontological and epistemological nature of the new medium. Recorded sound in Italy made no exception: between the 1920s and 1930s several articles about recorded sound began to appear on printed media. Indeed, the Italian phonographic discourse stemmed considerably later, if compared with other European countries, due to the economic, cultural and social configuration of the Peninsula. Nonetheless, two rather animated debates appeared at the same time in two completely different cultural contexts: on one hand, musicians and philosophers connected with the idealistic school of thought by Benedetto Croce started questioning the nature of recordings connected to musical interpretation, also referring to the ideas of European composers such as Igor Stravinsky and Paul Hindemith. On the other hand, a parallel debate, raised in juridical and industrial contexts, aimed at protecting recording industry by applying the new-born copyright laws to it. Starting from opposite premises, these two environments reached the same fundamental questions: what is recorded music? Is it an original production or just a mere re-production? What is the role of interpreters?, which inevitably defined the ontological substance of recorded music.

«New media are media we do not yet know how to talk about» sostiene lo storico dei media Benjamin Peters: e infatti l'introduzione di nuovi media nella società ha sempre innescato la produzione di documenti scritti, che affrontano in modi diversi la natura ontologica ed epistemologica dei nuovi mezzi. Il suono registrato in Italia non fa eccezione: tra gli anni Venti e Trenta del Novecento cominciano a comparire sulla carta stampata diversi articoli sul suono registrato. In realtà, il discorso fonografico italiano nasce molto più tardi, rispetto ad altri Paesi europei, a causa della configurazione economica, culturale e sociale della Penisola. Nel corso degli anni Trenta emergono contemporaneamente due differenti dibattiti piuttosto animati, in due contesti culturali completamente diversi: da un lato, musicisti e filosofi legati alla scuola di pensiero idealista di Benedetto Croce iniziano a interrogarsi sulla natura delle registrazioni legate all'interpretazione musicale, facendo riferimento anche alle idee di compositori europei come Igor Stravinsky e Paul Hindemith. Dall'altro lato, un dibattito parallelo, sorto in ambito giuridico e industriale, mira a proteggere l'industria discografica applicando ad essa le neonate leggi sul diritto d'autore. Partendo da premesse opposte, questi due ambienti giungono così alle stesse domande fondamentali: che cos'è la musica registrata? Si tratta di una produzione originale o di una semplice ri-produzione? Qual è il ruolo degli interpreti?, che hanno inevitabilmente definito la sostanza ontologica della musica registrata.

“Phonographic awareness”: discussions around recorded sound in early twentieth-century Italy between aesthetic questions and economic struggles

Benedetta Zucconi
2021-01-01

Abstract

«New media are media we do not yet know how to talk about», claims media historian Benjamin Peters: in fact, the introduction of new media into society has always fostered the production of written documents, which deal in different ways with the ontological and epistemological nature of the new medium. Recorded sound in Italy made no exception: between the 1920s and 1930s several articles about recorded sound began to appear on printed media. Indeed, the Italian phonographic discourse stemmed considerably later, if compared with other European countries, due to the economic, cultural and social configuration of the Peninsula. Nonetheless, two rather animated debates appeared at the same time in two completely different cultural contexts: on one hand, musicians and philosophers connected with the idealistic school of thought by Benedetto Croce started questioning the nature of recordings connected to musical interpretation, also referring to the ideas of European composers such as Igor Stravinsky and Paul Hindemith. On the other hand, a parallel debate, raised in juridical and industrial contexts, aimed at protecting recording industry by applying the new-born copyright laws to it. Starting from opposite premises, these two environments reached the same fundamental questions: what is recorded music? Is it an original production or just a mere re-production? What is the role of interpreters?, which inevitably defined the ontological substance of recorded music.
2021
9780367439217
«New media are media we do not yet know how to talk about» sostiene lo storico dei media Benjamin Peters: e infatti l'introduzione di nuovi media nella società ha sempre innescato la produzione di documenti scritti, che affrontano in modi diversi la natura ontologica ed epistemologica dei nuovi mezzi. Il suono registrato in Italia non fa eccezione: tra gli anni Venti e Trenta del Novecento cominciano a comparire sulla carta stampata diversi articoli sul suono registrato. In realtà, il discorso fonografico italiano nasce molto più tardi, rispetto ad altri Paesi europei, a causa della configurazione economica, culturale e sociale della Penisola. Nel corso degli anni Trenta emergono contemporaneamente due differenti dibattiti piuttosto animati, in due contesti culturali completamente diversi: da un lato, musicisti e filosofi legati alla scuola di pensiero idealista di Benedetto Croce iniziano a interrogarsi sulla natura delle registrazioni legate all'interpretazione musicale, facendo riferimento anche alle idee di compositori europei come Igor Stravinsky e Paul Hindemith. Dall'altro lato, un dibattito parallelo, sorto in ambito giuridico e industriale, mira a proteggere l'industria discografica applicando ad essa le neonate leggi sul diritto d'autore. Partendo da premesse opposte, questi due ambienti giungono così alle stesse domande fondamentali: che cos'è la musica registrata? Si tratta di una produzione originale o di una semplice ri-produzione? Qual è il ruolo degli interpreti?, che hanno inevitabilmente definito la sostanza ontologica della musica registrata.
history of sound recording; sonic media history; music aesthetics; music authorship; copyright; cultural history
storia della registrazione sonora; archeologia dei media sonori; estetica musicale; autorialità; diritto d'autore; storia culturale.
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