Questo studio di Con le peggiori intenzioni, romanzo del 2005 dello scrittore Alessandro Piperno, considera lo iato che segna lo spazio culturale esistente fra almeno tre generazioni della tribù Sonnino come soglia o frattura. I termini del tempo lineare si delineano fra l’ultima guerra mondiale e l’attacco alle Twin Towers del 2001 mentre nel romanzo, diviso in due parti di uguale lunghezza, aneddoti e ricordi di famiglia diventano arma di vendetta per la fallita Bildung e agnizione per il personaggio del narratore, Daniel Sonnino. Come sostiene Astrid Erll, esiste un vincolo inestricabile fra l’aspetto individuale e quello collettivo della memoria culturale. La vita sociale dei testi si costituisce mediante l’uso dell’intertestualità, della riscrittura, dell’intermedialità e altro ancora in una prospettiva mnemostorica. Più che alla provenienza nazionale dell’opera, (i) memory studies si occupa(no) ormai del funzionamento degli esempi letterari e mediatici attraverso nazioni e culture. Qual è la loro importanza nel costruire legami transculturali, appunto? I figli e i nipoti non possono fare a meno di immaginare questa memoria, di ricostruire eventi per i quali i loro genitori e i loro nonni sono divenuti quello che oggi costituisce il patrimonio genetico e culturale come anche emozionale dell’individuo . Il personaggio di Daniel si rivela suo malgrado quello che in etnografia si definisce “un custode delle voci” di tutti coloro che un domani non esisteranno più. Autonominatosi antropologo della tribù Sonnino, la sua prospettiva sulla felicità che lo circonda si articola in modalità legate fondamentalmente a un elemento: il prode Daniel sfida i leoni Sonnino con l’arma che si rivela a lui più consona: lo studio.

La natura transculturale della memoria nelle migliori intenzioni (di vendetta) di Alessandro Piperno

stefania lucamante
Primo
2022-01-01

Abstract

Questo studio di Con le peggiori intenzioni, romanzo del 2005 dello scrittore Alessandro Piperno, considera lo iato che segna lo spazio culturale esistente fra almeno tre generazioni della tribù Sonnino come soglia o frattura. I termini del tempo lineare si delineano fra l’ultima guerra mondiale e l’attacco alle Twin Towers del 2001 mentre nel romanzo, diviso in due parti di uguale lunghezza, aneddoti e ricordi di famiglia diventano arma di vendetta per la fallita Bildung e agnizione per il personaggio del narratore, Daniel Sonnino. Come sostiene Astrid Erll, esiste un vincolo inestricabile fra l’aspetto individuale e quello collettivo della memoria culturale. La vita sociale dei testi si costituisce mediante l’uso dell’intertestualità, della riscrittura, dell’intermedialità e altro ancora in una prospettiva mnemostorica. Più che alla provenienza nazionale dell’opera, (i) memory studies si occupa(no) ormai del funzionamento degli esempi letterari e mediatici attraverso nazioni e culture. Qual è la loro importanza nel costruire legami transculturali, appunto? I figli e i nipoti non possono fare a meno di immaginare questa memoria, di ricostruire eventi per i quali i loro genitori e i loro nonni sono divenuti quello che oggi costituisce il patrimonio genetico e culturale come anche emozionale dell’individuo . Il personaggio di Daniel si rivela suo malgrado quello che in etnografia si definisce “un custode delle voci” di tutti coloro che un domani non esisteranno più. Autonominatosi antropologo della tribù Sonnino, la sua prospettiva sulla felicità che lo circonda si articola in modalità legate fondamentalmente a un elemento: il prode Daniel sfida i leoni Sonnino con l’arma che si rivela a lui più consona: lo studio.
2022
978-88-7667-993-3
Alessandro Piperno; Ricordo; Famiglia; Vendetta; Scrittura; Ebraismo; Ghetto di Roma
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