Leggendo Michael Walzer, a prima vista non appaiono nella sua opera un particolare interesse o una specifica predisposizione per la dimensione geografica – sia essa spaziale e/o territoriale – della politica. La sua opera principale reca il sottotitolo: un discorso morale con esemplificazioni storiche: esemplificazioni storiche, dunque, non geografiche; peraltro, nell’edizione originale nel testo la parola geography ricorre soltanto due volte, in contesti del tutto irrilevanti. Certo, esiste un libro di Walzer il cui titolo in italiano è Geografia della morale. Democrazia, tradizioni e universalismo ; peccato però che questo lavoro non abbia niente a che fare con la geografia; il suo titolo originale è Thick and Thin, “spesso e sottile”. A meno che non si intenda per geografia la mera enumerazione di località, la referenzialità di tipo posizionale, la mise en place che di per sé non è anche mise en scène. Se è di questo che ci si accontenta, allora da questo punto di vista l’opera di Walzer abbonda di riferimenti: Palestina, Vietnam, Baghdad, Europa, Medio Oriente, Kosovo, Giappone, Gaza, Egitto, America Latina, Pakistan, Tanzania, ecc.; un po’ poco, comunque, per parlare di geograficità in senso pieno.
Filosofia politica e geografia politica. Michael Walzer: un caso di terrapiattismo geopolitico?
Marcello Tanca
2023-01-01
Abstract
Leggendo Michael Walzer, a prima vista non appaiono nella sua opera un particolare interesse o una specifica predisposizione per la dimensione geografica – sia essa spaziale e/o territoriale – della politica. La sua opera principale reca il sottotitolo: un discorso morale con esemplificazioni storiche: esemplificazioni storiche, dunque, non geografiche; peraltro, nell’edizione originale nel testo la parola geography ricorre soltanto due volte, in contesti del tutto irrilevanti. Certo, esiste un libro di Walzer il cui titolo in italiano è Geografia della morale. Democrazia, tradizioni e universalismo ; peccato però che questo lavoro non abbia niente a che fare con la geografia; il suo titolo originale è Thick and Thin, “spesso e sottile”. A meno che non si intenda per geografia la mera enumerazione di località, la referenzialità di tipo posizionale, la mise en place che di per sé non è anche mise en scène. Se è di questo che ci si accontenta, allora da questo punto di vista l’opera di Walzer abbonda di riferimenti: Palestina, Vietnam, Baghdad, Europa, Medio Oriente, Kosovo, Giappone, Gaza, Egitto, America Latina, Pakistan, Tanzania, ecc.; un po’ poco, comunque, per parlare di geograficità in senso pieno.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Assecondando un movimento tipicamente moderno che vede la politica liberarsi della territorialità come presenza ingombrante, quello che sembra mancare nel pensiero di Walzer è una riflessione sul senso politico della territorialità, e quindi l’idea del territorio come esito e condizione dell’agire politico
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