La questione della presenza o meno di una visione geopolitica in Paul Vidal de la Blache (1845-1918), figura centrale e padre della scuola geografica francese, sembra fatta apposta per illustrare i differenti modi in cui nel corso del XX secolo in Francia si è guardato ai rapporti tra spazio e potere. Senza voler esagerare, si può affermare che alla domanda “c’è o non c’è nel fondatore della géographie humaine una riflessione sulle implicazioni spaziali della politica?” si può rispondere – e si è risposto – in almeno tre differenti modi. Il primo nega che vi sia in Vidal un reale interesse per la natura politica dello spazio geografico; il secondo lo circoscrive a La France de l’Est (1917); il terzo sostiene che tutta l’opera di questo studioso non è altro che una riflessione organica su questo tema.
Paul Vidal de la Blache e il nazionalismo colonialista francese
Marcello Tanca
2022-01-01
Abstract
La questione della presenza o meno di una visione geopolitica in Paul Vidal de la Blache (1845-1918), figura centrale e padre della scuola geografica francese, sembra fatta apposta per illustrare i differenti modi in cui nel corso del XX secolo in Francia si è guardato ai rapporti tra spazio e potere. Senza voler esagerare, si può affermare che alla domanda “c’è o non c’è nel fondatore della géographie humaine una riflessione sulle implicazioni spaziali della politica?” si può rispondere – e si è risposto – in almeno tre differenti modi. Il primo nega che vi sia in Vidal un reale interesse per la natura politica dello spazio geografico; il secondo lo circoscrive a La France de l’Est (1917); il terzo sostiene che tutta l’opera di questo studioso non è altro che una riflessione organica su questo tema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.