Il contributo raccoglie alcune considerazioni e ipotesi di lavoro preliminari che pongono al centro un problema non nuovo, quello del futuro dei “borghi minerari”, piccoli centri di fondazione della Sardegna che, nati per servire le esigenze dell’industria estrattiva a partire seconda metà del XIX secolo, ne hanno inesorabilmente seguito il declino con i processi di deindustrializzazione della fine del secolo scorso, aprendo una fase di lento e inarrestabile spopolamento tuttora in atto. L’archeologia mineraria, finora quasi esclusivamente intesa come conservazione del patrimonio architettonico afferente ai compendi minerari, può oggi contribuire alla rigenerazione di questi centri anche con la ricerca scientifica, offrendo supporto alle comunità locali ancora presenti che condividono la necessità di dotare il proprio mining heritage di nuovi valori d’uso, a partire dalle risposte ed esperienze prodotte negli stessi luoghi dalle generazioni precedenti. In quest’ottica, in Sardegna, in alcuni borghi minerari del territorio della medievale Villa di Chiesa (mod. Iglesias), il passato preindustriale contribuisce alla ricostruzione di una identità locale che, analogamente a quanto capitava negli anni di attività estrattiva, affonda le basi dello “stare insieme” nei valori ambientali e del lavoro che connotano il territorio, piuttosto che su principi di affinità etnico-sociale della comunità.
Archeologia medievale per la rigenerazione e la gestione dell’identità locale dei “borghi minerari” della Sardegna post-industriale. Ipotesi di lavoro preliminari per la definizione di nuove figure di gestione delle comunità patrimoniali
Mattia Sanna Montanelli
2023-01-01
Abstract
Il contributo raccoglie alcune considerazioni e ipotesi di lavoro preliminari che pongono al centro un problema non nuovo, quello del futuro dei “borghi minerari”, piccoli centri di fondazione della Sardegna che, nati per servire le esigenze dell’industria estrattiva a partire seconda metà del XIX secolo, ne hanno inesorabilmente seguito il declino con i processi di deindustrializzazione della fine del secolo scorso, aprendo una fase di lento e inarrestabile spopolamento tuttora in atto. L’archeologia mineraria, finora quasi esclusivamente intesa come conservazione del patrimonio architettonico afferente ai compendi minerari, può oggi contribuire alla rigenerazione di questi centri anche con la ricerca scientifica, offrendo supporto alle comunità locali ancora presenti che condividono la necessità di dotare il proprio mining heritage di nuovi valori d’uso, a partire dalle risposte ed esperienze prodotte negli stessi luoghi dalle generazioni precedenti. In quest’ottica, in Sardegna, in alcuni borghi minerari del territorio della medievale Villa di Chiesa (mod. Iglesias), il passato preindustriale contribuisce alla ricostruzione di una identità locale che, analogamente a quanto capitava negli anni di attività estrattiva, affonda le basi dello “stare insieme” nei valori ambientali e del lavoro che connotano il territorio, piuttosto che su principi di affinità etnico-sociale della comunità.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Sanna Montanelli - 2023 - Archeologia medievale per la rigenerazione e la ge.pdf
Solo gestori archivio
Tipologia:
versione editoriale (VoR)
Dimensione
687.44 kB
Formato
Adobe PDF
|
687.44 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.