Protagonista della Hegel Renaissance, Alexandre Kojève è stato indubbiamente una delle figure più controverse e decisive nella riabilitazione del pensiero hegeliano nel Novecento. A contraddistinguere in modo inconfondibile la sua lettura è l’idea di una “fine della storia” già realizzatasi e correlata all’avvento del sapere assoluto tra gli esseri umani. È possibile recuperare oggi questa proposta filosofica, riconoscerne il valore, malgrado innumerevoli eventi continuino a prodursi? Rilevando l’assoluta importanza della tradizione, ossia della continuità quale presupposto immanente alla storia, e prestando attenzione alla velocità che sempre più marcatamente caratterizza il nostro mondo, può risultare sorprendente come – diversi decenni più tardi – proprio l’idea kojèviana di fine della storia possa avvalersi di una nuova chiave interpretativa, configurandosi come uno strumento decisamente efficace per la comprensione della contemporaneità.
Fine senza compimento. La fine della storia in Alexandre Kojève tra accelerazione e tradizione
Cristiano Vidali
Primo
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2020-01-01
Abstract
Protagonista della Hegel Renaissance, Alexandre Kojève è stato indubbiamente una delle figure più controverse e decisive nella riabilitazione del pensiero hegeliano nel Novecento. A contraddistinguere in modo inconfondibile la sua lettura è l’idea di una “fine della storia” già realizzatasi e correlata all’avvento del sapere assoluto tra gli esseri umani. È possibile recuperare oggi questa proposta filosofica, riconoscerne il valore, malgrado innumerevoli eventi continuino a prodursi? Rilevando l’assoluta importanza della tradizione, ossia della continuità quale presupposto immanente alla storia, e prestando attenzione alla velocità che sempre più marcatamente caratterizza il nostro mondo, può risultare sorprendente come – diversi decenni più tardi – proprio l’idea kojèviana di fine della storia possa avvalersi di una nuova chiave interpretativa, configurandosi come uno strumento decisamente efficace per la comprensione della contemporaneità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.