Per l'antropologo, il lavoro minerario sembra essere caratterizzato da un insieme specifico di relazioni spaziali, materiali, corporee e sensoriali. I dibattiti in corso in antropologia sottolineano l'importanza di un approccio diretto a questa gamma di caratteristiche dell'esperienza, in correlazione con la necessità di comprendere come esse siano collegate con i significati sociali. Questo articolo utilizza tale approccio per indagare come le esperienze sensoriali dell'attività mineraria siano condivise dai minatori come comunità di pratica. Allo stesso tempo, il declino storico dell'attività mineraria sta inesorabilmente limitando i paesaggi e le culture minerarie al patrimonio del passato. Nei distretti minerari europei, come quello della Sardegna sud-occidentale (Italia), un ricco patrimonio di memoria di un mondo minerario abbandonato convive con una serie di impianti minerari avanzati, sovvenzionati dallo Stato, che stanno cessando di essere attivi. In questo contesto, sembra apparire una particolare forma di vita che lega minatori, testimoni di un passato minerario recente, con le comunità locali ancora coinvolte nell'attività mineraria. L'esistenza di una ricca sensibilità uditiva nel sottosuolo, registrata dal progetto di ricerca è strettamente legata al modo in cui gli ex minatori "danno voce" e "sentono" ciò che dicono. I paesaggi sensoriali della vita in miniera sono legati alle voci soggettive che ne esprimono la storia e la memoria. Partendo da una ricerca etnografica, discuterò la relazione tra gli aspetti performativi della memoria orale e le dimensioni acustiche e visive del lavoro minerario moderno.

Paesaggi sensoriali delle miniere. Suoni, voci e memorie alla fine della vita estrattiva nella Sardegna sud-occidentale

Felice Tiragallo
2024-01-01

Abstract

Per l'antropologo, il lavoro minerario sembra essere caratterizzato da un insieme specifico di relazioni spaziali, materiali, corporee e sensoriali. I dibattiti in corso in antropologia sottolineano l'importanza di un approccio diretto a questa gamma di caratteristiche dell'esperienza, in correlazione con la necessità di comprendere come esse siano collegate con i significati sociali. Questo articolo utilizza tale approccio per indagare come le esperienze sensoriali dell'attività mineraria siano condivise dai minatori come comunità di pratica. Allo stesso tempo, il declino storico dell'attività mineraria sta inesorabilmente limitando i paesaggi e le culture minerarie al patrimonio del passato. Nei distretti minerari europei, come quello della Sardegna sud-occidentale (Italia), un ricco patrimonio di memoria di un mondo minerario abbandonato convive con una serie di impianti minerari avanzati, sovvenzionati dallo Stato, che stanno cessando di essere attivi. In questo contesto, sembra apparire una particolare forma di vita che lega minatori, testimoni di un passato minerario recente, con le comunità locali ancora coinvolte nell'attività mineraria. L'esistenza di una ricca sensibilità uditiva nel sottosuolo, registrata dal progetto di ricerca è strettamente legata al modo in cui gli ex minatori "danno voce" e "sentono" ciò che dicono. I paesaggi sensoriali della vita in miniera sono legati alle voci soggettive che ne esprimono la storia e la memoria. Partendo da una ricerca etnografica, discuterò la relazione tra gli aspetti performativi della memoria orale e le dimensioni acustiche e visive del lavoro minerario moderno.
2024
9791280675415
Paesaggi sonori minerari, voci di minatori, agentività sensoriale, memorie
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