È in atto da molti anni un vasto fenomeno di estensione del concetto di patrimonio culturale, sia nella direzione dello spazio, nei confronti dell’intero territorio storico e delle sue geografie, sia nella direzione del tempo, verso le opere più recenti, ed in senso antropologico e sociale verso le arti minori, i magisteri costruttivi e gli strumenti del lavoro tradizionale. In particolare il processo di storicizzazione ed analisi critica dell’architettura moderna appare oggi ormai consolidato, e l’ultimo passaggio, in corso da diversi anni, è rappresentato dalla liberazione dell’architettura della prima metà del Novecento da pregiudizi che rendevano arduo distinguere, semplicemente, buona da cattiva architettura. L’analisi critica che parte dalla riconsiderazione dei temi costruttivi ha liberato la materia dalla gabbia di valutazioni solo formali e ideologiche che hanno, in passato, voluto procedere per contrapposizioni monolitiche anziché per differenze. La storia, le storie dell’architettura degli ultimi dieci, quindici anni, hanno, di fatto, ristabilito molte sequenze interrotte, e sviluppato e sezionato semplificazioni polemiche, per restituire all’architettura ed ai maestri della modernità, come alle avanguardie artistiche in genere, una cronologia complessa che doveva e deve trovare i suoi fondamenti nell’approfondimento delle realtà tettoniche e dell’appartenenza al luogo delle opere»

Conoscenza e tutela delle architetture italiane del secondo novecento

Paolo Sanjust
2024-01-01

Abstract

È in atto da molti anni un vasto fenomeno di estensione del concetto di patrimonio culturale, sia nella direzione dello spazio, nei confronti dell’intero territorio storico e delle sue geografie, sia nella direzione del tempo, verso le opere più recenti, ed in senso antropologico e sociale verso le arti minori, i magisteri costruttivi e gli strumenti del lavoro tradizionale. In particolare il processo di storicizzazione ed analisi critica dell’architettura moderna appare oggi ormai consolidato, e l’ultimo passaggio, in corso da diversi anni, è rappresentato dalla liberazione dell’architettura della prima metà del Novecento da pregiudizi che rendevano arduo distinguere, semplicemente, buona da cattiva architettura. L’analisi critica che parte dalla riconsiderazione dei temi costruttivi ha liberato la materia dalla gabbia di valutazioni solo formali e ideologiche che hanno, in passato, voluto procedere per contrapposizioni monolitiche anziché per differenze. La storia, le storie dell’architettura degli ultimi dieci, quindici anni, hanno, di fatto, ristabilito molte sequenze interrotte, e sviluppato e sezionato semplificazioni polemiche, per restituire all’architettura ed ai maestri della modernità, come alle avanguardie artistiche in genere, una cronologia complessa che doveva e deve trovare i suoi fondamenti nell’approfondimento delle realtà tettoniche e dell’appartenenza al luogo delle opere»
2024
978-88-31280-97-6
Censimento architettura moderna, tutela, restauro
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