La mistica del pastore solitario, disperso nella propria insondabile finitezza lungo i percorsi remoti della transumanza, si qualifica come uno dei contenuti più̀ evocativi delle rappresentazioni sociali sul mondo agro-pastorale sardo sedimentate nell’immaginario collettivo. Eppure, al di là della potenza simbolica associata a questa figura, eletta a perfetta metonimia dello squilibrio di scala tra Natura e Umanità, dal punto di vista empirico essa connota solo parzialmente la fisionomia relazionale degli attori sociali impegnati nel settore della pastorizia, oggi come ieri.
'Mio padre un falco, mia madre un pagliaio'. Famiglie di pastori, tra continuità e mutamento
Cois, Ester
2024-01-01
Abstract
La mistica del pastore solitario, disperso nella propria insondabile finitezza lungo i percorsi remoti della transumanza, si qualifica come uno dei contenuti più̀ evocativi delle rappresentazioni sociali sul mondo agro-pastorale sardo sedimentate nell’immaginario collettivo. Eppure, al di là della potenza simbolica associata a questa figura, eletta a perfetta metonimia dello squilibrio di scala tra Natura e Umanità, dal punto di vista empirico essa connota solo parzialmente la fisionomia relazionale degli attori sociali impegnati nel settore della pastorizia, oggi come ieri.File in questo prodotto:
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