D'Annunzio e il culto napoleonico

Il saggio si concentra sulla fascinazione duratura esercitata dalla figura di Napoleone sull’esperienza artistico-biografica dannunziana Ammirato come pochi altri personaggi storici, Napoleone costituisce per d’Annunzio un ponte biografico che congiunge il liceale del Cicognini di Prato al poeta della maturità, al vate “recluso” e malinconico del Vittoriale. Napoleone diviene per il d’Annunzio adolescente oggetto di un culto quasi ossessivo, che sarà poi espresso più avanti nella scrittura frammentaria delle Prose di Ricerca e della «contraffazione del tempo». Si deve infatti alla tarda stagione umbratile del d’Annunzio memorialista il suo peculiare contributo mitografico alla già imperitura fama del còrso, soprattutto mediante le pagine del Compagno dagli occhi senza ciglia e, successivamente, con i recuperi mnestici affastellati nel mausoleo informe rappresentato dal Libro segreto.