In questo saggio si cerca di mostrare come il ǧihād, lett. sforzo, sia praticato dalle persone musulmane sia come forma di sforzo interiore di perfezionamento spirituale, sia come sforzo eventualmente armato. Tale distinzione è importante nel sufismo perchè i sufi saranno attivi nella lotta dell’animo come in quella materiale, concreta, contro diversi nemici esterni e in particolare contro i colonizzatori (in particolare in Libia con la resistenza dell'ordine della Sanusiyya o nella resistenza antifrancese, qui esaminate insieme ad altri casi storici in Africa e in Asia). Partendo dall'assunto che l’elaborazione dottrinale si nutre di radici culturali, storiche, sociali e a sua volta le alimenta e trasforma, il saggio analizza i modi in cui la colonizzazione di vasti territori del mondo islamico abbia generato e/o acuito fratture culturali e confessionali che già agitavano la umma, facendo crescere contestualmente delle ideologie di lotta anticoloniale contro le potenze occupanti, portate avanti anche da gruppi sufi, nonostante questi siano principalmente indentificati con un aspetto quietista e apolitico dell'islam.
Il gˇihad dei sufi contro i colonizzatori
Alessandra Marchi
2019-01-01
Abstract
In questo saggio si cerca di mostrare come il ǧihād, lett. sforzo, sia praticato dalle persone musulmane sia come forma di sforzo interiore di perfezionamento spirituale, sia come sforzo eventualmente armato. Tale distinzione è importante nel sufismo perchè i sufi saranno attivi nella lotta dell’animo come in quella materiale, concreta, contro diversi nemici esterni e in particolare contro i colonizzatori (in particolare in Libia con la resistenza dell'ordine della Sanusiyya o nella resistenza antifrancese, qui esaminate insieme ad altri casi storici in Africa e in Asia). Partendo dall'assunto che l’elaborazione dottrinale si nutre di radici culturali, storiche, sociali e a sua volta le alimenta e trasforma, il saggio analizza i modi in cui la colonizzazione di vasti territori del mondo islamico abbia generato e/o acuito fratture culturali e confessionali che già agitavano la umma, facendo crescere contestualmente delle ideologie di lotta anticoloniale contro le potenze occupanti, portate avanti anche da gruppi sufi, nonostante questi siano principalmente indentificati con un aspetto quietista e apolitico dell'islam.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.