I saggi che compongono questo volume esplorano da molteplici prospettive disciplinari (geografia, archeologia, italianistica, estetica) la relazione dinamica tra il paesaggio e i paesaggi – dove l’uso del singolare piuttosto che del plurale è una scelta tutt’altro che secondaria o discrezionale. Se, di fatto, il paesaggio e i paesaggi sembrano evocare dimensioni diverse della nostra esperienza del mondo, è perché non si escludono vicendevolmente ma hanno bisogno l’uno dell’altro per esprimere compiutamente il potenziale di cui sono portatori. Così, nelle quattro sezioni che compongono il volume – “Il paesaggio storico, un ponte tra passato e presente”, “Teoria e pratica del paesaggio letterario”, “Il paesaggioimmagine: limite, icona, vetrina” e “Paesaggio e identità dei luoghi” –, le implicazioni di questa dialettica si fanno via via suono, racconto, comunità, archivio della memoria individuale e collettiva, immagine seducente o mercificata del territorio. Felicemente problematico, il paesaggio si dispone come un orizzonte di coabitazione terrestre nel quale trovano posto l’estrema varietà e contraddittorietà che i paesaggi del mondo mettono in scena; di modo che l’instabilità del presente diviene intelligibile ed è possibile progettare eventuali vie di uscita dalla crisi. La vera sfida – non perdere di vista lo stato attuale della Terra riuscendo al contempo a dare forma a qualcosa che ancora non c’è – può così trovare nel paesaggio uno strumento valido per cogliere i segni di un cambiamento auspicabile.

Paesaggio/paesaggi. Singolare plurale

Marcello Tanca
In corso di stampa

Abstract

I saggi che compongono questo volume esplorano da molteplici prospettive disciplinari (geografia, archeologia, italianistica, estetica) la relazione dinamica tra il paesaggio e i paesaggi – dove l’uso del singolare piuttosto che del plurale è una scelta tutt’altro che secondaria o discrezionale. Se, di fatto, il paesaggio e i paesaggi sembrano evocare dimensioni diverse della nostra esperienza del mondo, è perché non si escludono vicendevolmente ma hanno bisogno l’uno dell’altro per esprimere compiutamente il potenziale di cui sono portatori. Così, nelle quattro sezioni che compongono il volume – “Il paesaggio storico, un ponte tra passato e presente”, “Teoria e pratica del paesaggio letterario”, “Il paesaggioimmagine: limite, icona, vetrina” e “Paesaggio e identità dei luoghi” –, le implicazioni di questa dialettica si fanno via via suono, racconto, comunità, archivio della memoria individuale e collettiva, immagine seducente o mercificata del territorio. Felicemente problematico, il paesaggio si dispone come un orizzonte di coabitazione terrestre nel quale trovano posto l’estrema varietà e contraddittorietà che i paesaggi del mondo mettono in scena; di modo che l’instabilità del presente diviene intelligibile ed è possibile progettare eventuali vie di uscita dalla crisi. La vera sfida – non perdere di vista lo stato attuale della Terra riuscendo al contempo a dare forma a qualcosa che ancora non c’è – può così trovare nel paesaggio uno strumento valido per cogliere i segni di un cambiamento auspicabile.
In corso di stampa
978-88-917-6105-7
Geografia; paesaggio; potere; letteratura; fotografia;
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