For the anthropologist, mining work seems to be characterized by a specific set of spatial, material, bodily and sensory relationships. Current debates in anthropology emphasize the importance of a direct approach to this range of features of experience, in correlation with the need to understand how they are related to social meanings. This article uses this approach to investigate how sensory experiences of mining are shared by miners as communities of practice. At the same time, the historical decline of mining is inexorably limiting mining landscapes and cultures to the heritage of the past. In European mining districts, such as that of southwestern Sardinia (Italy), a rich heritage of memories of an abandoned mining world coexists with a series of advanced, state-subsidized mining facilities that are ceasing to operate. In this context, a particular form of life seems to appear that links miners, witnesses of a recent mining past, with local communities still involved in mining. The existence of a rich auditory sensitivity in the underground, recorded by the research project is closely related to the way former miners “voice” and “hear” what they say. The sensory landscapes of mine life are linked to the subjective voices that express their history and memory. Drawing on ethnographic research, I will discuss the relationship between the performative aspects of oral memory and the acoustic and visual dimensions of modern mining work.

Per l'antropologo, il lavoro minerario sembra essere caratterizzato da un insieme specifico di relazioni spaziali, materiali, corporee e sensoriali. I dibattiti in corso in antropologia sottolineano l'importanza di un approccio diretto a questa gamma di caratteristiche dell'esperienza, in correlazione con la necessità di comprendere come esse siano collegate con i significati sociali. Questo articolo utilizza tale approccio per indagare come le esperienze sensoriali dell'attività mineraria siano condivise dai minatori come comunità di pratica. Allo stesso tempo, il declino storico dell'attività mineraria sta inesorabilmente limitando i paesaggi e le culture minerarie al patrimonio del passato. Nei distretti minerari europei, come quello della Sardegna sud-occidentale (Italia), un ricco patrimonio di memoria di un mondo minerario abbandonato convive con una serie di impianti minerari avanzati, sovvenzionati dallo Stato, che stanno cessando di essere attivi. In questo contesto, sembra apparire una particolare forma di vita che lega minatori, testimoni di un passato minerario recente, con le comunità locali ancora coinvolte nell'attività mineraria. L'esistenza di una ricca sensibilità uditiva nel sottosuolo, registrata dal progetto di ricerca è strettamente legata al modo in cui gli ex minatori "danno voce" e "sentono" ciò che dicono. I paesaggi sensoriali della vita in miniera sono legati alle voci soggettive che ne esprimono la storia e la memoria. Partendo da una ricerca etnografica, discuterò la relazione tra gli aspetti performativi della memoria orale e le dimensioni acustiche e visive del lavoro minerario moderno.

Paesaggi sensoriali delle miniere. Suoni, voci e memorie alla fine della vita estrattiva nella Sardegna sud-occidentale

Felice Tiragallo
2024-01-01

Abstract

For the anthropologist, mining work seems to be characterized by a specific set of spatial, material, bodily and sensory relationships. Current debates in anthropology emphasize the importance of a direct approach to this range of features of experience, in correlation with the need to understand how they are related to social meanings. This article uses this approach to investigate how sensory experiences of mining are shared by miners as communities of practice. At the same time, the historical decline of mining is inexorably limiting mining landscapes and cultures to the heritage of the past. In European mining districts, such as that of southwestern Sardinia (Italy), a rich heritage of memories of an abandoned mining world coexists with a series of advanced, state-subsidized mining facilities that are ceasing to operate. In this context, a particular form of life seems to appear that links miners, witnesses of a recent mining past, with local communities still involved in mining. The existence of a rich auditory sensitivity in the underground, recorded by the research project is closely related to the way former miners “voice” and “hear” what they say. The sensory landscapes of mine life are linked to the subjective voices that express their history and memory. Drawing on ethnographic research, I will discuss the relationship between the performative aspects of oral memory and the acoustic and visual dimensions of modern mining work.
2024
9791280675415
979-12-80675-42-2
Per l'antropologo, il lavoro minerario sembra essere caratterizzato da un insieme specifico di relazioni spaziali, materiali, corporee e sensoriali. I dibattiti in corso in antropologia sottolineano l'importanza di un approccio diretto a questa gamma di caratteristiche dell'esperienza, in correlazione con la necessità di comprendere come esse siano collegate con i significati sociali. Questo articolo utilizza tale approccio per indagare come le esperienze sensoriali dell'attività mineraria siano condivise dai minatori come comunità di pratica. Allo stesso tempo, il declino storico dell'attività mineraria sta inesorabilmente limitando i paesaggi e le culture minerarie al patrimonio del passato. Nei distretti minerari europei, come quello della Sardegna sud-occidentale (Italia), un ricco patrimonio di memoria di un mondo minerario abbandonato convive con una serie di impianti minerari avanzati, sovvenzionati dallo Stato, che stanno cessando di essere attivi. In questo contesto, sembra apparire una particolare forma di vita che lega minatori, testimoni di un passato minerario recente, con le comunità locali ancora coinvolte nell'attività mineraria. L'esistenza di una ricca sensibilità uditiva nel sottosuolo, registrata dal progetto di ricerca è strettamente legata al modo in cui gli ex minatori "danno voce" e "sentono" ciò che dicono. I paesaggi sensoriali della vita in miniera sono legati alle voci soggettive che ne esprimono la storia e la memoria. Partendo da una ricerca etnografica, discuterò la relazione tra gli aspetti performativi della memoria orale e le dimensioni acustiche e visive del lavoro minerario moderno.
Mining soundscapes; Miners' voices; Sensory agency; Memories
Paesaggi sonori minerari; Voci di minatori; Agentività sensoriale; Memorie
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/425788
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact