La fortezza di Modesta: il postmodernismo, il beneficio del locutore e gli affetti nella costruzione dell’Arte della gioia

This essay examines the intense maieutic approach as the foundation of the conversations that occur in three of the four parts of the novel L'arte della gioia by Goliarda Sapienza. This approach, which questions false beliefs and errors of thought through an almost polyphonic structure, proves to be very useful as a tool for involving readers in the exchange of opinions between the two interlocutors, who speak of topics that are always current and pertinent to the history of the country starting from January 1, 1900 and reveal a participatory and at the same time joyful conception of life. This feeling is necessary if, and when, we affirm the possibilities of a change in the horizon of our own existence. Modesta measures herself against the abyss of very serious illnesses to re-emerge and build a new identity that summarizes social ideals and various aspects linked in part to the biography of its author (as well as the author's mother from whom many anecdotes derive) in a story in which emotional cognition is fundamental but devoid of sentimentality, and where the use of a fine irony intervenes to temper any excessive motion.

Si esamina in questo saggio l'intenso approccio maieutico quale fondamento delle conversazioni che avvengono in tre delle quattro parti del romanzo L'arte della gioia di Goliarda Sapienza. Tale approccio, che mette in discussione le false credenze e gli errori di pensiero mediante un assetto quasi polifonico, si rivela assai utile quale strumento di coinvolgimento dei lettori nello scambio di opinioni fra i due interlocutori o interlocutrici, i quali parlano di argomenti sempre attuali e pertinenti alla storia del Paese a partire dal 1 gennaio 1900 e rivelano una concezione partecipe e insieme gioiosa della vita. Tale sentimento occorre se, e quando, affermiamo le possibilità di una nostra mutazione di orizzonte della nostra stessa esistenza. Modesta si misura con l’abisso di malattie gravissime per riemergere e costruirsi una nuova identità che riassume ideali sociali e vari aspetti legati in parte alla biografia della sua autrice (come della madre dell’autrice dalla quale derivano tanti aneddoti) in un racconto in cui la cognitività emotiva risulta fondamentale ma privo di sentimentalismi, e dove interviene l’uso di una fine ironia per temperare qualunque moto eccessivo.