Scopo del nostro contributo è esaminare il senso e le implicazioni socioculturali della cura e del badare alla luce della «pedagogia della risonanza» proposta dal sociologo tedesco Hartmut Rosa. In un’epoca in cui si proclama sistematicamente che l’obiettivo dell’istruzione è qualificare il capitale umano, per renderlo competitivo sul mercato del lavoro e aumentarne la produttività, lo studioso ci propone un’idea alternativa di educazione fondata sul concetto di risonanza, che è innanzitutto un’idea di relazione con il mondo aliena dalla logica del possesso e della concorrenza. Spiega Rosa: «La risonanza contiene un momento di apertura […] che la distingue dalla competenza. Competenza è mera appropriazione, risonanza è appropriazione trasformativa del mondo: in essa trasformo anche me stesso». Se non c’è risonanza, i rapporti di interazione restano muti. Sviluppare una pedagogia che consideri prioritaria la risonanza sulla competenza ci pare allora una delle condizioni necessarie per coltivare una società della cura in grado di rafforzare abiti e pratiche di solidarietà, smantellando la «macchina della vergogna» che oggi più che mai umilia le vittime della società competitiva.

Dalla baldanza alla ‘badanza’: la pedagogia della risonanza per una società della cura

Emanuela Spano
;
2025-01-01

Abstract

Scopo del nostro contributo è esaminare il senso e le implicazioni socioculturali della cura e del badare alla luce della «pedagogia della risonanza» proposta dal sociologo tedesco Hartmut Rosa. In un’epoca in cui si proclama sistematicamente che l’obiettivo dell’istruzione è qualificare il capitale umano, per renderlo competitivo sul mercato del lavoro e aumentarne la produttività, lo studioso ci propone un’idea alternativa di educazione fondata sul concetto di risonanza, che è innanzitutto un’idea di relazione con il mondo aliena dalla logica del possesso e della concorrenza. Spiega Rosa: «La risonanza contiene un momento di apertura […] che la distingue dalla competenza. Competenza è mera appropriazione, risonanza è appropriazione trasformativa del mondo: in essa trasformo anche me stesso». Se non c’è risonanza, i rapporti di interazione restano muti. Sviluppare una pedagogia che consideri prioritaria la risonanza sulla competenza ci pare allora una delle condizioni necessarie per coltivare una società della cura in grado di rafforzare abiti e pratiche di solidarietà, smantellando la «macchina della vergogna» che oggi più che mai umilia le vittime della società competitiva.
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