La qualità dello spazio pubblico è esplorata attraverso la lente estetica, analizzando e problematizzando il ruolo dell’arte nei processi di rigenerazione urbana. La qualità è qui intesa come un concetto multidimensionale, che intreccia dinamiche affettive, politiche e relazionali. Le implicazioni dell’arte nella qualità dello spazio pubblico emergono in questo studio correlate alla dimensione affettiva, intesa come strumento per generare esperienze emotive e sensoriali che rafforzano i legami sociali, alla dimensione dell’impegno e dell’attivismo sociale e politico nell’affrontare ingiustizie e promuovere azioni collettive, alla dimensione dell’interconnessione tra umani, non umani e ambienti. Al contempo l’analisi evidenzia le contraddizioni e i rischi che emergono quando l’arte è messa al servizio di un approccio funzionalista, dove il suo apporto alla qualità dello spazio pubblico è ridotto a obiettivi misurabili come inclusione, coesione e partecipazione. Un approccio questo che caratterizza la tendenza a valutare la qualità dello spazio pubblico attraverso criteri estetici integrati a politiche urbane che enfatizzano l’utilità sociale, e che secondo le autrici «banalizza» l’arte, privandola della sua capacità di essere trasformativa, sovversiva e di sfidare le norme consolidate.
Qualità estetica dello spazio pubblico. L’ombra dell’arte
Spano', Emanuela
2025-01-01
Abstract
La qualità dello spazio pubblico è esplorata attraverso la lente estetica, analizzando e problematizzando il ruolo dell’arte nei processi di rigenerazione urbana. La qualità è qui intesa come un concetto multidimensionale, che intreccia dinamiche affettive, politiche e relazionali. Le implicazioni dell’arte nella qualità dello spazio pubblico emergono in questo studio correlate alla dimensione affettiva, intesa come strumento per generare esperienze emotive e sensoriali che rafforzano i legami sociali, alla dimensione dell’impegno e dell’attivismo sociale e politico nell’affrontare ingiustizie e promuovere azioni collettive, alla dimensione dell’interconnessione tra umani, non umani e ambienti. Al contempo l’analisi evidenzia le contraddizioni e i rischi che emergono quando l’arte è messa al servizio di un approccio funzionalista, dove il suo apporto alla qualità dello spazio pubblico è ridotto a obiettivi misurabili come inclusione, coesione e partecipazione. Un approccio questo che caratterizza la tendenza a valutare la qualità dello spazio pubblico attraverso criteri estetici integrati a politiche urbane che enfatizzano l’utilità sociale, e che secondo le autrici «banalizza» l’arte, privandola della sua capacità di essere trasformativa, sovversiva e di sfidare le norme consolidate.| File | Dimensione | Formato | |
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