“Of All Things, Man Is the Measure”. Process and Risk-Based Thinking Approaches for Managing Heritage Communities in Citizen Archaeology

This chapter explores the application of process and risk-based thinking approaches to managing heritage communities in archaeology, emphasising citizen science initiatives. Inspired by the Protagorean maxim, “Man is the measure of all things”, the study examines the importance of measuring the contributions of citizens participating in archaeological research. Measurement is presented as essential for ensuring scientific validity, operational efficiency, and societal impact in collaborative projects. The chapter critically addresses the challenges posed by relativism in the interpretation of historical and archaeological knowledge, which, while acknowledging diverse perspectives, risks undermining the social utility and shared meanings of cultural heritage. By adopting a “dialogical principle” rooted in citizen science, the study proposes methods to reconcile diverse values and foster co-created knowledge. Furthermore, the research introduces a Participatory Archaeology Balanced Model (PABM), a framework designed to balance public participation, scientific control, social relevance, and data quality in archaeological projects. The model incorporates principles of quality assurance and risk management to optimise project outcomes while promoting inclusivity and shared ownership of cultural heritage. Ultimately, this study highlights the transformative potential of citizen science as a means to democratise archaeological research and enhance the social cohesion and educational value of cultural heritage. It advocates for a human-centred approach to knowledge construction, guided by ethical principles and interdisciplinary collaboration.

Questo capitolo esplora l’applicazione di approcci basati sui concetti di processo e gestione del rischio alla gestione delle comunità patrimoniali in ambito archeologico, con un’attenzione particolare alle iniziative di citizen science. Ispirato alla massima protagorea “L’uomo è misura di tutte le cose”, lo studio esamina l’importanza della misurazione del contributo dei cittadini che partecipano alla ricerca archeologica. La misurazione è presentata come elemento essenziale per garantire la validità scientifica, l’efficienza operativa e l’impatto sociale nei progetti collaborativi. Il capitolo affronta criticamente le sfide poste dal relativismo nell’interpretazione del sapere storico e archeologico, che, pur valorizzando la pluralità dei punti di vista, rischia di compromettere l’utilità sociale e i significati condivisi del patrimonio culturale. Adottando un “principio dialogico” radicato nella citizen science, lo studio propone metodi per conciliare valori diversi e promuovere una conoscenza co-creata. Inoltre, la ricerca introduce un Modello Bilanciato per l’Archeologia Partecipativa (PABM), un quadro teorico pensato per bilanciare partecipazione pubblica, controllo scientifico, rilevanza sociale e qualità dei dati nei progetti archeologici. Il modello incorpora principi di assicurazione della qualità e gestione del rischio al fine di ottimizzare i risultati progettuali, promuovendo al contempo inclusività e condivisione del patrimonio culturale. In definitiva, lo studio evidenzia il potenziale trasformativo della citizen science come strumento per democratizzare la ricerca archeologica, rafforzare la coesione sociale e valorizzare la funzione educativa del patrimonio. Si propone un approccio alla costruzione della conoscenza centrato sulla persona, guidato da principi etici e da una collaborazione interdisciplinare.