Il saggio si propone come una sorta di vademecum per interpretare l’evoluzione delle scritture contabili negli enti religiosi fiorentini (soprattutto monasteri e conventi della città e del contado) dalla seconda metà del Trecento sino all’inizio del Cinquecento. Il processo, come si vedrà, ha molti punti di contatto con la realtà ospedaliera, dalla quale parzialmente si distacca per i tempi e per le forme con cui si giunge all’adozione delle tecniche contabili più evolute. Tutti noi siamo abituati a pensare agli strati elevati della società fiorentina, tra i quali sono indubbiamente da includere le gerarchie religiose, come indissolubilmente associati alla nascita di una nuova e rivoluzionaria cultura umanistica. Pochissimi tra noi, invece, sono disposti ad ammettere che una tra le formazioni scolastiche più diffuse fra Quattro e Cinquecento fosse quella tecnico-contabile. L’analisi della documentazione degli enti ecclesiastici e religiosi ci conferma che quella fiorentina del Rinascimento è stata anche e soprattutto una ‘civiltà di ragionieri’.
Dall’inventario al libro mastro: evoluzione della contabilità negli enti religiosi fiorentini tra la metà del XIV secolo e l’inizio del XVI
Sergio Tognetti
2025-01-01
Abstract
Il saggio si propone come una sorta di vademecum per interpretare l’evoluzione delle scritture contabili negli enti religiosi fiorentini (soprattutto monasteri e conventi della città e del contado) dalla seconda metà del Trecento sino all’inizio del Cinquecento. Il processo, come si vedrà, ha molti punti di contatto con la realtà ospedaliera, dalla quale parzialmente si distacca per i tempi e per le forme con cui si giunge all’adozione delle tecniche contabili più evolute. Tutti noi siamo abituati a pensare agli strati elevati della società fiorentina, tra i quali sono indubbiamente da includere le gerarchie religiose, come indissolubilmente associati alla nascita di una nuova e rivoluzionaria cultura umanistica. Pochissimi tra noi, invece, sono disposti ad ammettere che una tra le formazioni scolastiche più diffuse fra Quattro e Cinquecento fosse quella tecnico-contabile. L’analisi della documentazione degli enti ecclesiastici e religiosi ci conferma che quella fiorentina del Rinascimento è stata anche e soprattutto una ‘civiltà di ragionieri’.| File | Dimensione | Formato | |
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