Il territorio della Sardegna custodisce un patrimonio architettonico e paesaggistico di grande valore. A partire dal Cinquecento e fino alla prima metà del Novecento, i suoi litorali e i principali centri urbani sono stati interessati da importanti opere difensive, realizzate secondo i criteri progettuali del tempo. Un periodo particolarmente ricco di interventi fu quello del dominio sabaudo, durante il quale nuovi sistemi bastionati, torri e batterie costiere si integrarono alle strutture difensive preesistenti, risalenti all’epoca spagnola. Gli ingegneri piemontesi intervengono per rafforzare i circuiti murari di Cagliari, Alghero e Castelsardo, a Carloforte progettano nuove fortificazioni urbane, e integrano la rete difensiva costiera con ulteriori “sentinelle”. Questo patrimonio, in parte recuperato ed in parte perduto — e solo in parte pienamente conosciuto —- caratterizza il paesaggio costiero della Sardegna. Un catalogo, introdotto da una premessa di carattere storico e architettonico sulle vicende vissute dall’isola tra il 1720 e il 1861 e costituito da schede descrittive affiancate da un inquadramento geografico e da disegni alla scala urbana e architettonica, si offre come luogo del recupero della memoria, luogo della condivisione dei valori e della tutela di questa eredità. Con questo intento, gli schemi grafici e le riletture interpretative — caratterizzate da una forte componente percettiva, tipica di chi attraversa e vive i luoghi fino a divenirne parte integrante — accompagnano la schedatura dei siti, offrendo una prima lettura del patrimonio fortificato di epoca piemontese e un’anteprima visiva dei siti. Tali rappresentazioni — volutamente — lasciano allo studioso, così come al lettore curioso, la possibilità di una visita e l’opportunità di una riscoperta personale. Un'esperienza che, per i più audaci, può avvalersi degli strumenti del Disegno… e per tutti, del piacere di ritrovare i “di-segni” presenti nel volume, riconoscendoli come espressione di un paesaggio fortemente identitario.
L’architettura militare nella Sardegna sabauda. Storia e Disegno di un paesaggio fortificato
Andrea Pirinu
;
2025-01-01
Abstract
Il territorio della Sardegna custodisce un patrimonio architettonico e paesaggistico di grande valore. A partire dal Cinquecento e fino alla prima metà del Novecento, i suoi litorali e i principali centri urbani sono stati interessati da importanti opere difensive, realizzate secondo i criteri progettuali del tempo. Un periodo particolarmente ricco di interventi fu quello del dominio sabaudo, durante il quale nuovi sistemi bastionati, torri e batterie costiere si integrarono alle strutture difensive preesistenti, risalenti all’epoca spagnola. Gli ingegneri piemontesi intervengono per rafforzare i circuiti murari di Cagliari, Alghero e Castelsardo, a Carloforte progettano nuove fortificazioni urbane, e integrano la rete difensiva costiera con ulteriori “sentinelle”. Questo patrimonio, in parte recuperato ed in parte perduto — e solo in parte pienamente conosciuto —- caratterizza il paesaggio costiero della Sardegna. Un catalogo, introdotto da una premessa di carattere storico e architettonico sulle vicende vissute dall’isola tra il 1720 e il 1861 e costituito da schede descrittive affiancate da un inquadramento geografico e da disegni alla scala urbana e architettonica, si offre come luogo del recupero della memoria, luogo della condivisione dei valori e della tutela di questa eredità. Con questo intento, gli schemi grafici e le riletture interpretative — caratterizzate da una forte componente percettiva, tipica di chi attraversa e vive i luoghi fino a divenirne parte integrante — accompagnano la schedatura dei siti, offrendo una prima lettura del patrimonio fortificato di epoca piemontese e un’anteprima visiva dei siti. Tali rappresentazioni — volutamente — lasciano allo studioso, così come al lettore curioso, la possibilità di una visita e l’opportunità di una riscoperta personale. Un'esperienza che, per i più audaci, può avvalersi degli strumenti del Disegno… e per tutti, del piacere di ritrovare i “di-segni” presenti nel volume, riconoscendoli come espressione di un paesaggio fortemente identitario.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
130-Libro-978-1-10-20250909_rid.pdf
accesso aperto
Tipologia:
versione editoriale (VoR)
Dimensione
16.57 MB
Formato
Adobe PDF
|
16.57 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


