In a century marked by persecution and genocide, Elsa Morante gives us La Storia: Romanzo (1974), a novel variously reviewed, panned, accused of pathos, but also much loved by critics as well as by some intellectuals of the time including Natalia Ginzburg and Italo Calvino. The death drive present in the community, and repeatedly affirmed by the author in various speeches such as For or Against the Atomic Bomb (1965) and certainly in the pastiche The World Saved by Children (1968), now becomes a fictional novel that takes shape in a novel not for a few, but for everyone, through clever narrative strategies that do not hesitate to approach the affiliative post-memory theorized by Marianne Hirsch and a use of time understood almost as an eternal human and universal coma.

In un secolo scandito dalle persecuzioni e dai genocidi, Elsa Morante ci regala La Storia: Romanzo (1974) un romanzo variamente recensito, stroncato, accusato di patetismo, ma anche molto amato da parte della critica come da alcuni intellettuali dell’epoca fra i quali Natalia Ginzburg e Italo Calvino. La pulsione di morte presente nella collettività, e più volte affermata dall’autrice in vari discorsi come Pro o contro la bomba atomica (1965) e sicuramente nel pastiche Il mondo salvato dai ragazzini (1968), diventa adesso finzione romanzesca che prende corpo in un romanzo non per pochi, ma per tutti, mediante sapienti strategie narrative che non si esitano ad accostare alla postmemoria affiliativa teorizzata da Marianne Hirsch e un uso del tempo inteso quasi come un eterno coma umano e universale.

Elsa Morante: il passato, la traccia e l'oblio

Stefania Lucamante
2024-01-01

Abstract

In a century marked by persecution and genocide, Elsa Morante gives us La Storia: Romanzo (1974), a novel variously reviewed, panned, accused of pathos, but also much loved by critics as well as by some intellectuals of the time including Natalia Ginzburg and Italo Calvino. The death drive present in the community, and repeatedly affirmed by the author in various speeches such as For or Against the Atomic Bomb (1965) and certainly in the pastiche The World Saved by Children (1968), now becomes a fictional novel that takes shape in a novel not for a few, but for everyone, through clever narrative strategies that do not hesitate to approach the affiliative post-memory theorized by Marianne Hirsch and a use of time understood almost as an eternal human and universal coma.
2024
In un secolo scandito dalle persecuzioni e dai genocidi, Elsa Morante ci regala La Storia: Romanzo (1974) un romanzo variamente recensito, stroncato, accusato di patetismo, ma anche molto amato da parte della critica come da alcuni intellettuali dell’epoca fra i quali Natalia Ginzburg e Italo Calvino. La pulsione di morte presente nella collettività, e più volte affermata dall’autrice in vari discorsi come Pro o contro la bomba atomica (1965) e sicuramente nel pastiche Il mondo salvato dai ragazzini (1968), diventa adesso finzione romanzesca che prende corpo in un romanzo non per pochi, ma per tutti, mediante sapienti strategie narrative che non si esitano ad accostare alla postmemoria affiliativa teorizzata da Marianne Hirsch e un uso del tempo inteso quasi come un eterno coma umano e universale.
Elsa Morante, oblio, passato, traccia, memoria
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