In questo lavoro corale – nato dall’interesse suscitato dalla pubblicazione in italiano del saggio che Ricoeur dedica a Marcel e Jaspers nel 1948, Gabriel Marcel et Karl Jaspers. Philosophie du mystère et philosophie du paradoxe – viene ripercorsa una stagione filosofica che ha profondamente segnato il primo Novecento, ponendo delle esigenze di questionamento sullo statuto del soggetto nel suo rapporto con il mondo, la storia e la politica che poi sono rimaste vive nell’arco di una riflessione ben oltre i suoi limiti temporali. Una riflessione che scopre l’urgenza di un filosofare lontano da ogni forma di episteme, nel rifiuto dell’adagio delle scienze esatte, per porre al centro le istanze di una soggettività che nel confronto con il suo limite e nella apertura alla trascendenza riprende fiato e un afflato interrogante aperto a non facili risposte. Una riflessione che, se sembra circoscritta ad un tempo, in realtà ritorna in molti filosofi successivi, a cominciare dallo stesso Ricoeur, che formatosi all’ombra di tali importanti (e impegnativi) pensatori, si confronta con una simile, preziosa eredità anche nelle successive stagioni dell’impegno politico e dello studio critico della soggettività morale. Anzi, a ben vedere, Marcel e Jaspers fungono da rimando costante in tutta l’opera ricoeuriana.
Introduzione [a "La filosofia alla prova dell'esistenza"]
Vinicio Busacchi
Investigation
2025-01-01
Abstract
In questo lavoro corale – nato dall’interesse suscitato dalla pubblicazione in italiano del saggio che Ricoeur dedica a Marcel e Jaspers nel 1948, Gabriel Marcel et Karl Jaspers. Philosophie du mystère et philosophie du paradoxe – viene ripercorsa una stagione filosofica che ha profondamente segnato il primo Novecento, ponendo delle esigenze di questionamento sullo statuto del soggetto nel suo rapporto con il mondo, la storia e la politica che poi sono rimaste vive nell’arco di una riflessione ben oltre i suoi limiti temporali. Una riflessione che scopre l’urgenza di un filosofare lontano da ogni forma di episteme, nel rifiuto dell’adagio delle scienze esatte, per porre al centro le istanze di una soggettività che nel confronto con il suo limite e nella apertura alla trascendenza riprende fiato e un afflato interrogante aperto a non facili risposte. Una riflessione che, se sembra circoscritta ad un tempo, in realtà ritorna in molti filosofi successivi, a cominciare dallo stesso Ricoeur, che formatosi all’ombra di tali importanti (e impegnativi) pensatori, si confronta con una simile, preziosa eredità anche nelle successive stagioni dell’impegno politico e dello studio critico della soggettività morale. Anzi, a ben vedere, Marcel e Jaspers fungono da rimando costante in tutta l’opera ricoeuriana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


