L’università è sempre stata un campo di tensioni tra ideali e istituzioni, immaginazione e potere, apertura e controllo. In questo campo di tensioni si colloca Universosud, nato dall’osservazione di un caso specifico: un’indagine sulle immagini, le figure e gli archetipi che hanno dato vita a una straordinaria sperimentazione di forme architettoniche e urbane capace di sfidare l’immaginario canonico di un intero continente reinterpretando l’ideale del campus universitario. Agli estremi del Con Sud, in un arco di tempo circoscritto (1947-1967), il Cile e l’Argentina diventano il centro di un laboratorio di idee sullo spazio universitario proiettato verso una nuova modernità, in cui si intrecciano ambizioni civiche e pragmatismo economico, progresso tecnologico e istanze pedagogiche. Alla base delle proposte elaborate dagli autori di questi progetti, che operano all’interno dell’apparato burocratico delle università coinvolte, emergono soluzioni molteplici e ambiziose. Cinque archetipi – monumento – suolo – megastruttura – facciata – atrio – suggeriscono una traiettoria in cui il progetto del campus sembra modificare progressivamente le proprie ambizioni: dall’esplicita relazione con la dimensione estesa al crescente interesse per lo spazio più intimo dell’architettura. Un viaggio costruito sull’intreccio di materiali d’archivio, indagini sul campo e ridisegni critici, si propone di riconsiderare il paradigma della conoscenza diffusa e ubiqua, al centro dello sviluppo della società moderna e contemporanea, come problema di architettura. La sfida che questi progetti proiettano verso il presente è quella di un confronto sulle forme che hanno saputo interpretare, orientare e talvolta anticipare l’evoluzione dell’università in un’istituzione globale, aperta e permeabile alle dinamiche del mondo esterno, senza mai rinunciare alla consistenza materiale dell’architettura e al ruolo urbano che in essa si custodisce.
Universosud. Immagini, Figure e Archetipi di campus universitari in Cile e Argentina 1947-1967
marco moro
2025-01-01
Abstract
L’università è sempre stata un campo di tensioni tra ideali e istituzioni, immaginazione e potere, apertura e controllo. In questo campo di tensioni si colloca Universosud, nato dall’osservazione di un caso specifico: un’indagine sulle immagini, le figure e gli archetipi che hanno dato vita a una straordinaria sperimentazione di forme architettoniche e urbane capace di sfidare l’immaginario canonico di un intero continente reinterpretando l’ideale del campus universitario. Agli estremi del Con Sud, in un arco di tempo circoscritto (1947-1967), il Cile e l’Argentina diventano il centro di un laboratorio di idee sullo spazio universitario proiettato verso una nuova modernità, in cui si intrecciano ambizioni civiche e pragmatismo economico, progresso tecnologico e istanze pedagogiche. Alla base delle proposte elaborate dagli autori di questi progetti, che operano all’interno dell’apparato burocratico delle università coinvolte, emergono soluzioni molteplici e ambiziose. Cinque archetipi – monumento – suolo – megastruttura – facciata – atrio – suggeriscono una traiettoria in cui il progetto del campus sembra modificare progressivamente le proprie ambizioni: dall’esplicita relazione con la dimensione estesa al crescente interesse per lo spazio più intimo dell’architettura. Un viaggio costruito sull’intreccio di materiali d’archivio, indagini sul campo e ridisegni critici, si propone di riconsiderare il paradigma della conoscenza diffusa e ubiqua, al centro dello sviluppo della società moderna e contemporanea, come problema di architettura. La sfida che questi progetti proiettano verso il presente è quella di un confronto sulle forme che hanno saputo interpretare, orientare e talvolta anticipare l’evoluzione dell’università in un’istituzione globale, aperta e permeabile alle dinamiche del mondo esterno, senza mai rinunciare alla consistenza materiale dell’architettura e al ruolo urbano che in essa si custodisce.| File | Dimensione | Formato | |
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