The article is about the first document in vulgar Sardinian in the written tradition: the so–called Charter of Nicita, from the name of the scribe that composed it, which attests the donation of the churches of Santa Maria de Bubalis and Sant’Elia de Montesantu to the Abbey of Montecassino by giudice Barisone I of Torres. The parchment, preserved in the Archive of the Abbey of Montecassino and dating back to 1065, highlights the close relations that already existed in the eleventh century between the Giudicato of Torres and the Benedictines. It antedates by around fifty years the period of a large influx of friars from this Order to the island. The document, ‘an extraordinary testimony of the survival […] of a scripta latina rustica of Sardinia’, is of notable linguistic and structural interest. This is due, on one hand, to the presence of an extended clausula defensionis (comprising the sanctio negativa and the sanctio positiva), but also to the addition by Nicita the scribe of a sort of ‘jocular note,’ entirely similar to those frequently penned by copyists at the end of their texts and conforming to the topos of an excusatio, in which the Giudical scribe begs pardon from the Abbot of Montecassino for the " lictera edificata male".

L'articolo esamina dal punto di vista filologico e linguistico la prima testimonianza della tradizione scrittoria in “volgare” sardo: la donazione del giudice Barisone I di Torres a Montecassino, nota come la “carta di Nicita” ˗ dal nome dello scriba che “si firma” nella sezione finale del testo ˗ conservata presso l’Archivio dell’abbazia di Montecassino e datata al 1065. Si tratta di un atto di donazione delle chiese di Santa Maria de Bubalis e di Sant’Elia de Montesantu da parte del giudice turritano a Montecassino, che attesta gli stretti rapporti già da allora intercorrenti tra i Benedettini e il giudicato di Torres, in quanto precede di circa un cinquantennio la fase in cui si registra il massiccio arrivo sull’isola dei Benedettini. La Carta di Nicita presenta, inoltre, nell’invocatio e nella sanctio, alcune espressioni formulari di indubbio interesse per la formulazione di ipotesi relative alla tradizione scrittoria alla quale il documento può essere ricondotto.

Genesi e testualità della scrittura sarda medioevale: sondaggi e ipotesi sulla Carta di Nicita

SERRA, PATRIZIA MARIA
2015-01-01

Abstract

The article is about the first document in vulgar Sardinian in the written tradition: the so–called Charter of Nicita, from the name of the scribe that composed it, which attests the donation of the churches of Santa Maria de Bubalis and Sant’Elia de Montesantu to the Abbey of Montecassino by giudice Barisone I of Torres. The parchment, preserved in the Archive of the Abbey of Montecassino and dating back to 1065, highlights the close relations that already existed in the eleventh century between the Giudicato of Torres and the Benedictines. It antedates by around fifty years the period of a large influx of friars from this Order to the island. The document, ‘an extraordinary testimony of the survival […] of a scripta latina rustica of Sardinia’, is of notable linguistic and structural interest. This is due, on one hand, to the presence of an extended clausula defensionis (comprising the sanctio negativa and the sanctio positiva), but also to the addition by Nicita the scribe of a sort of ‘jocular note,’ entirely similar to those frequently penned by copyists at the end of their texts and conforming to the topos of an excusatio, in which the Giudical scribe begs pardon from the Abbot of Montecassino for the " lictera edificata male".
2015
9788891714916
L'articolo esamina dal punto di vista filologico e linguistico la prima testimonianza della tradizione scrittoria in “volgare” sardo: la donazione del giudice Barisone I di Torres a Montecassino, nota come la “carta di Nicita” ˗ dal nome dello scriba che “si firma” nella sezione finale del testo ˗ conservata presso l’Archivio dell’abbazia di Montecassino e datata al 1065. Si tratta di un atto di donazione delle chiese di Santa Maria de Bubalis e di Sant’Elia de Montesantu da parte del giudice turritano a Montecassino, che attesta gli stretti rapporti già da allora intercorrenti tra i Benedettini e il giudicato di Torres, in quanto precede di circa un cinquantennio la fase in cui si registra il massiccio arrivo sull’isola dei Benedettini. La Carta di Nicita presenta, inoltre, nell’invocatio e nella sanctio, alcune espressioni formulari di indubbio interesse per la formulazione di ipotesi relative alla tradizione scrittoria alla quale il documento può essere ricondotto.
First documents in vulgar Sardinian; "Condaghes" (cartularies compiled in the Benedictine monasteries between the 12th and 13th centuries); "Charta of Nicita", topical formulas and curses, "Giudicato" of Torres, Barisone
prime attestazioni del volgare sardo; Condaghes; Carta di Nicita; formule e anatemi; Giudicato di Torres; Barisone
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