Ponti tra l’isola e il continente, strumenti di collegamento tra mondi e culture distanti e profondamente differenti, ma anche capaci di accompagnare la Sardegna attraverso un repentino processo di trasformazione che in pochi decenni la vide passare dal feudalesimo alla modernità. Questo, e molto altro, sono stati i giornali che circolarono in Sardegna nell’Ottocento. Fragilissimi, come la carta di cui erano realizzati, ma forse per questo ancora più preziosi, perché testimoniano e documentano in modo dettagliato, con il ritmo della quotidianità, i profondi cambiamenti che la società sarda stava attraversando entrando a far parte del nuovo Stato unitario. Quei fogli e quelle gazzette, controllati prima dalla censura e poi dal governo o da consorterie che se ne servirono per fini politici ed economici, seppero ritagliarsi anche spazi di libertà di espressione e di pensiero, aprendosi alla cultura mediterranea, europea ed extraeuropea. Il volume traccia un profilo di molti giornalisti e pubblicisti che animarono la stagione pre e postrisorgimentale, ricostruendo i caratteri più rilevanti di una stampa che contribuì a diffondere un senso di appartenenza, di “italianità”, prezioso per il processo di integrazione della società isolana all’interno della nuova dimensione rappresentata dallo Stato nazionale.
Ponti di carta. Giornalismo e potere nella Sardegna dell'Ottocento
GABRIELE, NICOLA
Primo
2012-01-01
Abstract
Ponti tra l’isola e il continente, strumenti di collegamento tra mondi e culture distanti e profondamente differenti, ma anche capaci di accompagnare la Sardegna attraverso un repentino processo di trasformazione che in pochi decenni la vide passare dal feudalesimo alla modernità. Questo, e molto altro, sono stati i giornali che circolarono in Sardegna nell’Ottocento. Fragilissimi, come la carta di cui erano realizzati, ma forse per questo ancora più preziosi, perché testimoniano e documentano in modo dettagliato, con il ritmo della quotidianità, i profondi cambiamenti che la società sarda stava attraversando entrando a far parte del nuovo Stato unitario. Quei fogli e quelle gazzette, controllati prima dalla censura e poi dal governo o da consorterie che se ne servirono per fini politici ed economici, seppero ritagliarsi anche spazi di libertà di espressione e di pensiero, aprendosi alla cultura mediterranea, europea ed extraeuropea. Il volume traccia un profilo di molti giornalisti e pubblicisti che animarono la stagione pre e postrisorgimentale, ricostruendo i caratteri più rilevanti di una stampa che contribuì a diffondere un senso di appartenenza, di “italianità”, prezioso per il processo di integrazione della società isolana all’interno della nuova dimensione rappresentata dallo Stato nazionale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ponti di carta.pdf
Solo gestori archivio
Dimensione
1.84 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.84 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.