Il Parco Eolico di Ulassai sembra la materializzazione di un ossimoro: gli imponenti aerogeneratori, quasi avessero compiuto un viaggio a ritroso nel tempo, sorprendono l’osservatore in un paesaggio antico, modellato da una gestione del territorio rimasta pressoché invariata da millenni. Nello spazio tra la torre eolica 43 e i resti del Nuraghe Cea Arcis, poco discosto, è riassunta la storia di un luogo sardo recondito ma significativo. Tra gli aerogeneratori disseminati sulle dolci ondulazioni del Parco Eolico, si aggirano indolenti gli animali al pascolo: mucche, pecore, capre, maiali. Tutt’attorno, l’orizzonte è segnato dai profili scultorei e primordiali dei tacchi d’Ogliastra. E quei 2.900 ettari tra Perdasdefogu e Ulassai sono ora affetti da una curiosa schizofrenia: quali elementi connotano maggiormente il territorio? Le grandiose installazioni moderne o i segni lasciati da una pastorizia millenaria? Propendiamo per la pastorizia: le torri eoliche, alte 65 metri, appaiono leggere fin quasi a scomparire, su quelle colline coperte di cisti. Il paesaggio del Parco Eolico rincuora, facendo intravvedere la praticabilità di uno sviluppo economico compatibile con la conservazione dell’ambiente naturale e delle attività tradizionali.
Studio geobotanico del Parco Eolico di Ulassai
FOGU, MARIA CATERINA;GUARINO, RICCARDO;
2008-01-01
Abstract
Il Parco Eolico di Ulassai sembra la materializzazione di un ossimoro: gli imponenti aerogeneratori, quasi avessero compiuto un viaggio a ritroso nel tempo, sorprendono l’osservatore in un paesaggio antico, modellato da una gestione del territorio rimasta pressoché invariata da millenni. Nello spazio tra la torre eolica 43 e i resti del Nuraghe Cea Arcis, poco discosto, è riassunta la storia di un luogo sardo recondito ma significativo. Tra gli aerogeneratori disseminati sulle dolci ondulazioni del Parco Eolico, si aggirano indolenti gli animali al pascolo: mucche, pecore, capre, maiali. Tutt’attorno, l’orizzonte è segnato dai profili scultorei e primordiali dei tacchi d’Ogliastra. E quei 2.900 ettari tra Perdasdefogu e Ulassai sono ora affetti da una curiosa schizofrenia: quali elementi connotano maggiormente il territorio? Le grandiose installazioni moderne o i segni lasciati da una pastorizia millenaria? Propendiamo per la pastorizia: le torri eoliche, alte 65 metri, appaiono leggere fin quasi a scomparire, su quelle colline coperte di cisti. Il paesaggio del Parco Eolico rincuora, facendo intravvedere la praticabilità di uno sviluppo economico compatibile con la conservazione dell’ambiente naturale e delle attività tradizionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.