Nell’essenziale, i cinque saggi che compongono questo volume, riflettono gli aspetti più significativi di oltre dieci anni di ricerche e studi formativi e specialistici dedicati alla teoria della psicoanalisi (dal padre fondatore alle scuole contemporanee), all’Ermeneutica filosofica, alla filosofia critica di Jürgen Habermas ed alla fenomenologia ermeneutica di Paul Ricœur. Svolti tra l’Università di Cagliari, la ‘Federico II’ di Napoli ed il FONDS RICŒUR di Parigi, tali studi si configurano nel quadro disciplinare della filosofia teoretica. Il primo studio (La filosofia di Paul Ricœur: un’ermeneutica critica) – sviluppato tra ermeneutica ed epistemologia – fa valere l’ipotesi dell’«ermeneutica critica» nel terreno dell’opera ricœuriana e, partendo da essa, estrae la struttura procedurale di una tecnica critico-riflessiva (analitica ed interpretante) ad ancoraggio pluri-epistemico (esplicativo e comprensivo). Il secondo studio, dal titolo Ermeneutica critica e psicoanalisi. Dell’espressione rappresentazionale, prende in carico una delle questioni più spinose della metapsicologia freudiana, la questione della Vorstellungsrepräsentanz – ancora oggi largamente dibattuta in psicoanalisi, con non poche assonanze, se non pure connessioni e correlazioni, con problematiche di filosofia della mente, di neurobiologia e neurofenomenologia, di scienza cognitiva. Emerge tutta la produttività e ricchezza strategica dell’impiego filosofico della psicoanalisi nel lavoro di Ricœur, forse con pari evidenza e forza del primo studio epistemologico. Il terzo studio, intitolato Tra esplicazione e comprensione. La questione della spiegazione storica, raccoglie gli esiti di una ricerca sviluppata nell’ambito del Programma di ricerca PRIN 2009 (“Programma di ricerca di rilevante interesse nazionale”) su Realismo e antirealismo. Sulla falsariga del problema storiografico della spiegazione storica, tale ricerca mette a confronto il modello epistemologico misto di von Wright con la ricœuriana «teoria dell’arco ermeneutico». Emerge tutta la centralità degli studi di filosofia del linguaggio e dell’agency, svolti dal Nostro negli anni Settanta del secolo scorso, riprodotti negli anni Novanta, ed ancora oggi del tutto produttivi nel campo della filosofia della scienza (non solo, dunque, nell’ambito di studi di epistemologia della conoscenza storica). Di fatto, la teoria dell’azione si prospetta come fulcro epistemico di un progetto metodologico-gnoseologico che vuole rivolgersi alle scienze sociali. Il quarto studio (Conflitto e crisi nella filosofia di Paul Ricœur, versione italiana, rielaborata, di un testo presentato ad una conferenza internazionale di studi ricœuriani) approfondisce, sulla falsariga di una disamina di contributi minori dedicati al tema della crisi, le funzionalità metodologiche ed i rilievi speculativi maggiori delle nozioni di ‘conflitto’ e ‘crisi’ in Ricœur. Riemerge il prospetto di un procedimento tensionale, non di un pensiero di sintesi [forzatamente, unilateralmente] positiva e pacificatrice, ma dalla problematicità aperta, dialettica e militante. Sul piano speculativo, il maggior contributo si esprime nel terreno dell’antropologia filosofica. Si ripropone il disegno interpretativo trattato nel Ricœur versus Freud, ovvero di una concezione dell’uomo perfezionata progressivamente, reiteratamente focalizzata sul nodo della dialettica conflittuale (di volta in volta, libertà/natura o volontario/involontario, arché/telos o inconscio/spirito, idem/ipse o potenza/atto, riconoscimento/disconoscimento). Il quinto e ultimo studio – intitolato La capacità di ognuno. Verso una filosofia della persona in chiave ricœuriana – ritorna sulla questione della filosofia dell’uomo di Ricœur approfondendone gli aspetti più rilevanti e produttivi, alcuni di essi ancora oggi poco valorizzati. Il libro di Roberta De Monticelli, La novità di ognuno. Persona e libertà (Garzanti 2009) si rivela controparte ideale per una disamina a tutto tondo del prospetto tracciato da Ricœur. Larghi gli elementi di convergenza; essenziale, in apparenza, il nodo [ontologico] di distacco – novità di ognuno vs. capacità della persona. In conclusione, si avanza l’idea che, ponendo tra parentesi il nodo ontologico, certamente la ‘novità di ognuno’ potrebbe [ricœurianamente] intendersi come la capacità che ognuno possiede di ‘portare il nuovo’: capacità d’essere persone uniche, capacità di innovare e rinnovare… appunto, «novità di ognuno».

La capacità di ognuno. Conoscenza, rappresentazione e persona in Paul Ricoeur

BUSACCHI, VINICIO
2014-01-01

Abstract

Nell’essenziale, i cinque saggi che compongono questo volume, riflettono gli aspetti più significativi di oltre dieci anni di ricerche e studi formativi e specialistici dedicati alla teoria della psicoanalisi (dal padre fondatore alle scuole contemporanee), all’Ermeneutica filosofica, alla filosofia critica di Jürgen Habermas ed alla fenomenologia ermeneutica di Paul Ricœur. Svolti tra l’Università di Cagliari, la ‘Federico II’ di Napoli ed il FONDS RICŒUR di Parigi, tali studi si configurano nel quadro disciplinare della filosofia teoretica. Il primo studio (La filosofia di Paul Ricœur: un’ermeneutica critica) – sviluppato tra ermeneutica ed epistemologia – fa valere l’ipotesi dell’«ermeneutica critica» nel terreno dell’opera ricœuriana e, partendo da essa, estrae la struttura procedurale di una tecnica critico-riflessiva (analitica ed interpretante) ad ancoraggio pluri-epistemico (esplicativo e comprensivo). Il secondo studio, dal titolo Ermeneutica critica e psicoanalisi. Dell’espressione rappresentazionale, prende in carico una delle questioni più spinose della metapsicologia freudiana, la questione della Vorstellungsrepräsentanz – ancora oggi largamente dibattuta in psicoanalisi, con non poche assonanze, se non pure connessioni e correlazioni, con problematiche di filosofia della mente, di neurobiologia e neurofenomenologia, di scienza cognitiva. Emerge tutta la produttività e ricchezza strategica dell’impiego filosofico della psicoanalisi nel lavoro di Ricœur, forse con pari evidenza e forza del primo studio epistemologico. Il terzo studio, intitolato Tra esplicazione e comprensione. La questione della spiegazione storica, raccoglie gli esiti di una ricerca sviluppata nell’ambito del Programma di ricerca PRIN 2009 (“Programma di ricerca di rilevante interesse nazionale”) su Realismo e antirealismo. Sulla falsariga del problema storiografico della spiegazione storica, tale ricerca mette a confronto il modello epistemologico misto di von Wright con la ricœuriana «teoria dell’arco ermeneutico». Emerge tutta la centralità degli studi di filosofia del linguaggio e dell’agency, svolti dal Nostro negli anni Settanta del secolo scorso, riprodotti negli anni Novanta, ed ancora oggi del tutto produttivi nel campo della filosofia della scienza (non solo, dunque, nell’ambito di studi di epistemologia della conoscenza storica). Di fatto, la teoria dell’azione si prospetta come fulcro epistemico di un progetto metodologico-gnoseologico che vuole rivolgersi alle scienze sociali. Il quarto studio (Conflitto e crisi nella filosofia di Paul Ricœur, versione italiana, rielaborata, di un testo presentato ad una conferenza internazionale di studi ricœuriani) approfondisce, sulla falsariga di una disamina di contributi minori dedicati al tema della crisi, le funzionalità metodologiche ed i rilievi speculativi maggiori delle nozioni di ‘conflitto’ e ‘crisi’ in Ricœur. Riemerge il prospetto di un procedimento tensionale, non di un pensiero di sintesi [forzatamente, unilateralmente] positiva e pacificatrice, ma dalla problematicità aperta, dialettica e militante. Sul piano speculativo, il maggior contributo si esprime nel terreno dell’antropologia filosofica. Si ripropone il disegno interpretativo trattato nel Ricœur versus Freud, ovvero di una concezione dell’uomo perfezionata progressivamente, reiteratamente focalizzata sul nodo della dialettica conflittuale (di volta in volta, libertà/natura o volontario/involontario, arché/telos o inconscio/spirito, idem/ipse o potenza/atto, riconoscimento/disconoscimento). Il quinto e ultimo studio – intitolato La capacità di ognuno. Verso una filosofia della persona in chiave ricœuriana – ritorna sulla questione della filosofia dell’uomo di Ricœur approfondendone gli aspetti più rilevanti e produttivi, alcuni di essi ancora oggi poco valorizzati. Il libro di Roberta De Monticelli, La novità di ognuno. Persona e libertà (Garzanti 2009) si rivela controparte ideale per una disamina a tutto tondo del prospetto tracciato da Ricœur. Larghi gli elementi di convergenza; essenziale, in apparenza, il nodo [ontologico] di distacco – novità di ognuno vs. capacità della persona. In conclusione, si avanza l’idea che, ponendo tra parentesi il nodo ontologico, certamente la ‘novità di ognuno’ potrebbe [ricœurianamente] intendersi come la capacità che ognuno possiede di ‘portare il nuovo’: capacità d’essere persone uniche, capacità di innovare e rinnovare… appunto, «novità di ognuno».
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/91559
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