Oggetto d'analisi complesso e sfuggente, l'allegoria si pone come processo ermeneutico che trascorre tra percezione del reale e intuizione dell’ignoto. Dall’ambito della retorica che la colloca, fin dall’Antichità, tra le figure del discorso, essa assume, già in Agostino, una valenza conoscitiva che la denota quale cifra del trascendente. L’uso di tale procedimento si rivela assai vario nella produzione testuale medievale: l’allegoria infatti assume la forma della personificazione, spesso combinata con la metafora, o si innesta piuttosto, spesso in filigrana, sul processo narrativo, evenemenziale, mediante la costituzione di una “logica analogica” interna al testo: ad ogni elemento della narratio è conferita una pregnanza semantica riconducibile ad un quadro ermeneutico unitario e condiviso dai fruitori. Attraverso i saggi qui riuniti si è cercato di determinare a quale livello e mediante quali strategie agisca il processo di costituzione di allegorie in alcuni ambiti della produzione letteraria medievale, soprattutto francese, e di tracciare, attraverso il variabile e complesso impiego dell’allegoria nei testi esaminati ̶ i Lais di Marie de France, l’Atre Périlleux, il Laberinto de Fortuna di Juan de Mena, il Songe d’Enfer e il Meraugis de Portlesguez di Raoul de Houdenc, La Mule sans frein, il Tornoiemenz Antecrit di Huon de Méry, le Prophecies de Merlin, l’Historia de Merlino ̶ un possibile percorso nell’infinito e praticamente inesauribile universo del significare allegorico.

In altre parole. Forme dell'allegoria nei testi medioevali

SERRA, PATRIZIA MARIA
2015-01-01

Abstract

Oggetto d'analisi complesso e sfuggente, l'allegoria si pone come processo ermeneutico che trascorre tra percezione del reale e intuizione dell’ignoto. Dall’ambito della retorica che la colloca, fin dall’Antichità, tra le figure del discorso, essa assume, già in Agostino, una valenza conoscitiva che la denota quale cifra del trascendente. L’uso di tale procedimento si rivela assai vario nella produzione testuale medievale: l’allegoria infatti assume la forma della personificazione, spesso combinata con la metafora, o si innesta piuttosto, spesso in filigrana, sul processo narrativo, evenemenziale, mediante la costituzione di una “logica analogica” interna al testo: ad ogni elemento della narratio è conferita una pregnanza semantica riconducibile ad un quadro ermeneutico unitario e condiviso dai fruitori. Attraverso i saggi qui riuniti si è cercato di determinare a quale livello e mediante quali strategie agisca il processo di costituzione di allegorie in alcuni ambiti della produzione letteraria medievale, soprattutto francese, e di tracciare, attraverso il variabile e complesso impiego dell’allegoria nei testi esaminati ̶ i Lais di Marie de France, l’Atre Périlleux, il Laberinto de Fortuna di Juan de Mena, il Songe d’Enfer e il Meraugis de Portlesguez di Raoul de Houdenc, La Mule sans frein, il Tornoiemenz Antecrit di Huon de Méry, le Prophecies de Merlin, l’Historia de Merlino ̶ un possibile percorso nell’infinito e praticamente inesauribile universo del significare allegorico.
2015
9788891714091
Allegoria nel medioevo; letteratura francese medioevale
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