La stimolazione del nervo vago (VNS) è stata applicata con successo nel trattamento dell’epilessia resistente ai trattamenti farmacologici ed e stata successivamente approvata per il trattamento della depressione farmaco resistente. Fino ad oggi un numero considerevole di pazienti è stato trattato con la VNS, tuttavia, i meccanismi molecolari alla base dell’efficacia terapeutica della VNS non sono stati ancora chiariti. Osservazioni sperimentali hanno mostrato che la VNS potrebbe migliorare il tono dell’umore inducendo delle modificazioni dei ritmi cerebrali che passano attraverso il nucleo del tratto solitario (NTS), il principale nucleo sul quale terminano le fibre afferenti del nervo vago. Considerato l’estesissimo territorio di innervazione e le connessioni del NTS, la VNS probabilmente media i suoi effetti neurochimici ed elettrici attraverso diversi meccanismi. Questa evidenza neuroanatomica supporta l’idea che la VNS agisca stimolando i nuclei del tronco encefalico e indirettamente regolando l’attività neuronale delle regioni limbiche e corticali. Per chiarire i meccanismi molecolari alla base della putativa efficacia terapeutica della VNS nel trattamento della depressione farmaco resistente abbiamo utilizzato un modello animale, studiato le aree cerebrali coinvolte e gli eventi neurochimici e molecolari indotti dall’attivazione del NTS. La VNS nel ratto induce un aumento delle concentrazioni di noradrenalina nella corteccia prefrontale e un’induzione dell’espressione genica di fattori neurotrofici nella corteccia cerebrale e nell’ippocampo. La VNS induce proliferazione cellulare e neurogenesi nel giro dentato dell’ippocampo associata a una modificazione della citoarchitettura ippocampale e aumento delle arborizzazioni dendritiche dei neuroni del giro dentato dell’ippocampo. Questi effetti sono simili a quelli indotti dai farmaci antidepressivi, tuttavia non risultano essere associati positivamente ai classici test utilizzati normalmente per valutare l’attività antidepressiva dei farmaci.

VNS e Neuroplasticità

FOLLESA, PAOLO
2010-01-01

Abstract

La stimolazione del nervo vago (VNS) è stata applicata con successo nel trattamento dell’epilessia resistente ai trattamenti farmacologici ed e stata successivamente approvata per il trattamento della depressione farmaco resistente. Fino ad oggi un numero considerevole di pazienti è stato trattato con la VNS, tuttavia, i meccanismi molecolari alla base dell’efficacia terapeutica della VNS non sono stati ancora chiariti. Osservazioni sperimentali hanno mostrato che la VNS potrebbe migliorare il tono dell’umore inducendo delle modificazioni dei ritmi cerebrali che passano attraverso il nucleo del tratto solitario (NTS), il principale nucleo sul quale terminano le fibre afferenti del nervo vago. Considerato l’estesissimo territorio di innervazione e le connessioni del NTS, la VNS probabilmente media i suoi effetti neurochimici ed elettrici attraverso diversi meccanismi. Questa evidenza neuroanatomica supporta l’idea che la VNS agisca stimolando i nuclei del tronco encefalico e indirettamente regolando l’attività neuronale delle regioni limbiche e corticali. Per chiarire i meccanismi molecolari alla base della putativa efficacia terapeutica della VNS nel trattamento della depressione farmaco resistente abbiamo utilizzato un modello animale, studiato le aree cerebrali coinvolte e gli eventi neurochimici e molecolari indotti dall’attivazione del NTS. La VNS nel ratto induce un aumento delle concentrazioni di noradrenalina nella corteccia prefrontale e un’induzione dell’espressione genica di fattori neurotrofici nella corteccia cerebrale e nell’ippocampo. La VNS induce proliferazione cellulare e neurogenesi nel giro dentato dell’ippocampo associata a una modificazione della citoarchitettura ippocampale e aumento delle arborizzazioni dendritiche dei neuroni del giro dentato dell’ippocampo. Questi effetti sono simili a quelli indotti dai farmaci antidepressivi, tuttavia non risultano essere associati positivamente ai classici test utilizzati normalmente per valutare l’attività antidepressiva dei farmaci.
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