Il contributo si propone di chiarire se l'illegittimo esercizio del diritto di critica del lavoratore sia una conseguenza dell'inosservanza dei doveri con i quali i doveri di correttezza e buona fede si identificano, secondo quanto asserito dalla giurisprudenza prevalente. Dalla trattazione emerge l'esistenza di due orientamenti contrapposti, il primo dei quali si identifica con la posizione giurisprudenziale menzionata, mentre l'altro, condiviso in questa sede, è sostenuto da chi asserisce che l'osservanza dei doveri di correttezza e buona fede sia garantita dall'espressione, da parte del prestatore di lavoro, di un dissenso che sia rispettoso dell'obbligo di fedeltà al datore di lavoro.
Correttezza e buona fede e diritto di critica del lavoratore
DESSI', OMBRETTA
2015-01-01
Abstract
Il contributo si propone di chiarire se l'illegittimo esercizio del diritto di critica del lavoratore sia una conseguenza dell'inosservanza dei doveri con i quali i doveri di correttezza e buona fede si identificano, secondo quanto asserito dalla giurisprudenza prevalente. Dalla trattazione emerge l'esistenza di due orientamenti contrapposti, il primo dei quali si identifica con la posizione giurisprudenziale menzionata, mentre l'altro, condiviso in questa sede, è sostenuto da chi asserisce che l'osservanza dei doveri di correttezza e buona fede sia garantita dall'espressione, da parte del prestatore di lavoro, di un dissenso che sia rispettoso dell'obbligo di fedeltà al datore di lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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