Il contributo intende affrontare alcuni temi relativi ad una delle principali trasformazioni strutturali e relazionali cui la realtà familiare va oggi incontro: la scissione della coppia parentale e la conseguente necessità di pervenire ad una riorganizzazione della vita familiare. La separazione e il divorzio comportano nuove esigenze per tutti i familiari coinvolti e molte sono le difficoltà che la famiglia deve essere in grado di affrontare per superare con successo l’evento critico: basti pensare ai dati che testimoniano la drastica diminuzione del tenore di vita delle donne separate che nella stragrande maggioranza di casi si prendono cura da sole dei figli. Nell’ambito degli studi orientati a comprendere il funzionamento familiare è ormai unanimemente acquisita la consapevolezza della natura psico-sociale della famiglia; tuttavia, spesso alla considerazione della famiglia come sistema non ha fatto seguito l’acquisizione di consapevolezza dell’interdipendenza tra la famiglia e gli agenti sociali che popolano il suo ambiente. Così l’organizzazione-famiglia è rimasta apparentemente isolata dal sovrasistema sociale nel quale è inserita. Considerare congiuntamente la realtà familiare e il macro-sistema di appartenenza (che sia quello parentale, quello amicale o altro ancora) si rivela, oltre che una prospettiva teorica più fedele ad un approccio “fortemente” psico-sociale, un utile strumento operativo per la programmazione delle politiche sociali di sostegno alla famiglia e per l’attuazione degli interventi di supporto da parte dei servizi. Il contributo illustrerà i dati emersi nel corso di una ricerca relativa al sostegno sociale percepito, ricercato e ricevuto da nuclei familiari divenuti monoparentali in seguito a separazione e/o divorzio. Secondo la prospettiva teorica sopra accennata, verrà mostrato come lo studio della realtà familiare non possa avvenire disgiuntamente dalla considerazione delle reti relazionali in cui essa è inserita. In particolare, i dati della ricerca evidenzieranno come la possibilità per la famiglia monoparentale di pervenire ad un nuovo equilibrio dopo la separazione sia fortemente correlata alla possibilità della famiglia stessa di accedere ad una rete di sostegno sia formale che informale. Verranno mostrati inoltre alcuni contesti di applicazione di tale prospettiva: in particolare, verrà discussa l’opportunità di ampliare la prospettiva di analisi dall’unità familiare al più ampio contesto di riferimento in sede di decisione circa l’affidamento dei minori coinvolti nella separazione. Le tendenza più recente negli studi relativi all’affidamento dei figli indica l’opportunità di considerare come elemento guida nella presa di decisione non solo l’interesse del minore, come del resto è previsto dalla normativa in materia, ma anche gli elementi che possono favorire il benessere di tutte le persone appartenenti al sistema. Secondo la prospettiva da noi proposta, perché la decisione circa l’affidamento dei minori possa prevedere il futuro benessere del nucleo monoparentale deve essere presa valutando non solo gli elementi relativi all’intero sistema familiare, ma anche in riferimento alla possibilità di quest’ultimo di accedere ad una rete di sostegno sia formale che informale. Inoltre verrà discussa l’importanza che assume il tema del sostegno che può provenire alla famiglia dal contesto sociale alla luce dell’unanime riconoscimento della crisi del modello di welfare state a gestione pubblica, nella prospettiva di una necessaria ristrutturazione dei servizi sociali che tenga conto della risorsa rappresentata dall’appartenenza ad una rete in cui i servizi formali (che siano appartenenti al pubblico, al privato profit, a quello non-profit, o ad altre forme ancora) e quelli informali possono incontrarsi per agire cooperativamente.
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Titolo: | Nuove famiglie e supporto relazionale: coordinamento tra agenti formali e informali nel sostegno alle famiglie monogenitoriali | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 1999 | |
Abstract: | Il contributo intende affrontare alcuni temi relativi ad una delle principali trasformazioni strutturali e relazionali cui la realtà familiare va oggi incontro: la scissione della coppia parentale e la conseguente necessità di pervenire ad una riorganizzazione della vita familiare. La separazione e il divorzio comportano nuove esigenze per tutti i familiari coinvolti e molte sono le difficoltà che la famiglia deve essere in grado di affrontare per superare con successo l’evento critico: basti pensare ai dati che testimoniano la drastica diminuzione del tenore di vita delle donne separate che nella stragrande maggioranza di casi si prendono cura da sole dei figli. Nell’ambito degli studi orientati a comprendere il funzionamento familiare è ormai unanimemente acquisita la consapevolezza della natura psico-sociale della famiglia; tuttavia, spesso alla considerazione della famiglia come sistema non ha fatto seguito l’acquisizione di consapevolezza dell’interdipendenza tra la famiglia e gli agenti sociali che popolano il suo ambiente. Così l’organizzazione-famiglia è rimasta apparentemente isolata dal sovrasistema sociale nel quale è inserita. Considerare congiuntamente la realtà familiare e il macro-sistema di appartenenza (che sia quello parentale, quello amicale o altro ancora) si rivela, oltre che una prospettiva teorica più fedele ad un approccio “fortemente” psico-sociale, un utile strumento operativo per la programmazione delle politiche sociali di sostegno alla famiglia e per l’attuazione degli interventi di supporto da parte dei servizi. Il contributo illustrerà i dati emersi nel corso di una ricerca relativa al sostegno sociale percepito, ricercato e ricevuto da nuclei familiari divenuti monoparentali in seguito a separazione e/o divorzio. Secondo la prospettiva teorica sopra accennata, verrà mostrato come lo studio della realtà familiare non possa avvenire disgiuntamente dalla considerazione delle reti relazionali in cui essa è inserita. In particolare, i dati della ricerca evidenzieranno come la possibilità per la famiglia monoparentale di pervenire ad un nuovo equilibrio dopo la separazione sia fortemente correlata alla possibilità della famiglia stessa di accedere ad una rete di sostegno sia formale che informale. Verranno mostrati inoltre alcuni contesti di applicazione di tale prospettiva: in particolare, verrà discussa l’opportunità di ampliare la prospettiva di analisi dall’unità familiare al più ampio contesto di riferimento in sede di decisione circa l’affidamento dei minori coinvolti nella separazione. Le tendenza più recente negli studi relativi all’affidamento dei figli indica l’opportunità di considerare come elemento guida nella presa di decisione non solo l’interesse del minore, come del resto è previsto dalla normativa in materia, ma anche gli elementi che possono favorire il benessere di tutte le persone appartenenti al sistema. Secondo la prospettiva da noi proposta, perché la decisione circa l’affidamento dei minori possa prevedere il futuro benessere del nucleo monoparentale deve essere presa valutando non solo gli elementi relativi all’intero sistema familiare, ma anche in riferimento alla possibilità di quest’ultimo di accedere ad una rete di sostegno sia formale che informale. Inoltre verrà discussa l’importanza che assume il tema del sostegno che può provenire alla famiglia dal contesto sociale alla luce dell’unanime riconoscimento della crisi del modello di welfare state a gestione pubblica, nella prospettiva di una necessaria ristrutturazione dei servizi sociali che tenga conto della risorsa rappresentata dall’appartenenza ad una rete in cui i servizi formali (che siano appartenenti al pubblico, al privato profit, a quello non-profit, o ad altre forme ancora) e quelli informali possono incontrarsi per agire cooperativamente. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11584/13974 | |
Tipologia: | 4.1 Contributo in Atti di convegno |