Frutto di una riflessione condotta sull’analisi incrociata delle fonti, il presente saggio prende in esame gli avvenimenti legati alla costruzione, nella metà dell’Ottocento, del reparto manicomiale nel nuovo Ospedale Civile di Cagliari, in Sardegna, finalmente inaugurato nel 1859 dopo un lungo e tortuoso iter amministrativo. Da tempo attesa, questa importante innovazione rende effettive sul territorio isolano le leggi in vigore nel resto del Regno di Sardegna, sulla terraferma, attuando nel campo della malattia mentale alcune misure fino a quel momento disattese. Se il legislatore, da un lato, obbliga alla perizia psichiatrica dei criminali nonché il ricovero e la custodia dei maniaci furiosi, le strutture di ricovero isolane, dall’altro lato, sono anacronistiche, e molti ricoveri vengono rifiutati. Nel 1854, la duplice fuga di un ricoverato del vecchio ospedale rende partecipi il Ministero dell’Interno e l’opinione pubblica dell’imbarazzante condizione in cui si trovano i malati psichiatrici in Sardegna. Questo avvenimento porta i vertici delle autorità ad agire, modificando il progetto di costruzione del nuovo ospedale, ma soprattutto rimette in questione la gestione del ricovero dei malati mentali in tutta la Sardegna.
Archivi della giustizia e Archivi della follia
TASCA, CECILIA
;RAPETTI, MARIANGELA
2016-01-01
Abstract
Frutto di una riflessione condotta sull’analisi incrociata delle fonti, il presente saggio prende in esame gli avvenimenti legati alla costruzione, nella metà dell’Ottocento, del reparto manicomiale nel nuovo Ospedale Civile di Cagliari, in Sardegna, finalmente inaugurato nel 1859 dopo un lungo e tortuoso iter amministrativo. Da tempo attesa, questa importante innovazione rende effettive sul territorio isolano le leggi in vigore nel resto del Regno di Sardegna, sulla terraferma, attuando nel campo della malattia mentale alcune misure fino a quel momento disattese. Se il legislatore, da un lato, obbliga alla perizia psichiatrica dei criminali nonché il ricovero e la custodia dei maniaci furiosi, le strutture di ricovero isolane, dall’altro lato, sono anacronistiche, e molti ricoveri vengono rifiutati. Nel 1854, la duplice fuga di un ricoverato del vecchio ospedale rende partecipi il Ministero dell’Interno e l’opinione pubblica dell’imbarazzante condizione in cui si trovano i malati psichiatrici in Sardegna. Questo avvenimento porta i vertici delle autorità ad agire, modificando il progetto di costruzione del nuovo ospedale, ma soprattutto rimette in questione la gestione del ricovero dei malati mentali in tutta la Sardegna.File | Dimensione | Formato | |
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