Il volume propone un’analisi approfondita di Roma città aperta (1945), considerato l’atto di nascita del neorealismo cinematografico. L’esame dell’opera di Rossellini si apre con la ricostruzione della sua avventurosa genesi, circondata da una serie di leggende - alcune infondate, altre suffragate da testimonianze attendibili - e ispirata a numerosi eventi verificatisi nei mesi drammatici in cui la capitale, occupata dai nazisti, fu dichiarata “città aperta”. Viene poi preso in considerazione il calibratissimo disegno strutturale che sorregge il film, all’apparenza scaturito della capacità di cogliere con immediatezza una realtà osservata nel suo divenire e invece frutto della rivisitazione di alcuni aspetti della tragedia classica, della commedia dell’arte e del morality play. Il libro riserva una particolare attenzione ai personaggi di Roma città aperta, oltre che alle diverse configurazioni spaziali in esso predominanti e alla sua capacità di interpretare una svolta storica epocale caricandosi di una forte connotazione simbolica, in parte legata ai molteplici richiami alla Passione di Cristo e alle Sacre Scritture presenti in questo come in altri film rosselliniani. La natura composita di Roma città aperta emerge anche da un’analisi di tipo stilistico che, accanto a procedimenti tipici del cosiddetto cinema classico, lascia trapelare l’adozione di originali soluzioni espressive, assimilabili ad altrettante manifestazioni di uno sguardo moderno. Completano il volume la segmentazione del film in sequenze, l’analisi di due sue scene esemplari, un’antologia della critica e una bibliografia essenziale.

Roberto Rossellini. Roma città aperta

BRUNI, DAVID
2006-01-01

Abstract

Il volume propone un’analisi approfondita di Roma città aperta (1945), considerato l’atto di nascita del neorealismo cinematografico. L’esame dell’opera di Rossellini si apre con la ricostruzione della sua avventurosa genesi, circondata da una serie di leggende - alcune infondate, altre suffragate da testimonianze attendibili - e ispirata a numerosi eventi verificatisi nei mesi drammatici in cui la capitale, occupata dai nazisti, fu dichiarata “città aperta”. Viene poi preso in considerazione il calibratissimo disegno strutturale che sorregge il film, all’apparenza scaturito della capacità di cogliere con immediatezza una realtà osservata nel suo divenire e invece frutto della rivisitazione di alcuni aspetti della tragedia classica, della commedia dell’arte e del morality play. Il libro riserva una particolare attenzione ai personaggi di Roma città aperta, oltre che alle diverse configurazioni spaziali in esso predominanti e alla sua capacità di interpretare una svolta storica epocale caricandosi di una forte connotazione simbolica, in parte legata ai molteplici richiami alla Passione di Cristo e alle Sacre Scritture presenti in questo come in altri film rosselliniani. La natura composita di Roma città aperta emerge anche da un’analisi di tipo stilistico che, accanto a procedimenti tipici del cosiddetto cinema classico, lascia trapelare l’adozione di originali soluzioni espressive, assimilabili ad altrettante manifestazioni di uno sguardo moderno. Completano il volume la segmentazione del film in sequenze, l’analisi di due sue scene esemplari, un’antologia della critica e una bibliografia essenziale.
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