Razionale: L’associazione tra le tireopatie autoimmuni (AITD) e il carcinoma papillare della tiroide (PTC) è tuttora controversa ed è basata prevalentemente su analisi retrospettive. Questo ampio studio prospettico ha valutato pazienti non selezionati affetti da noduli tiroidei (NT), sottoposti ad esame citologico su agoaspirato (FNAC), dosaggio degli anticorpi anti-tiroide (ATA) ed esame istologico nei casi operati. Materiali e metodi. Un totale di 645 pazienti con NT, in base alla presenza di positività degli ATA combinata a ipoecogenicità all’ecografia e/o ipotiroidismo venivano divisi in n=241 con diagnosi di tireopatia autoimmune (AITD+) vs n=404 senza segni di autoimmunità tiroidea (AITD-). Tutti i pazienti hanno eseguito dosaggio di TSH, FT4, AbTg, AbTPO, ecografia tiroidea e FNAC. I risultati citologici venivano classificati in 4 classi crescenti di rischio di malignità: benigno (TIR 2), indeterminato (TIR 3), sospetto e maligno (TIR 4-5). Di questi, 102/645 (15,8%) sono stati sottoposti a tiroidectomia. All’esame istologico, sono stati valutati le dimensioni, istotipo del tumore e presenza di infiltrato linfocitario (IL). Risultati. I noduli associati a AITD+ presentavano una prevalenza doppia delle classi TIR4-5 (14,9% vs 7,9%,) e minore tasso di TIR 2 (49.4% vs 62,6%, p<0,002) rispetto ai noduli del gruppo AITD-. I valori medi di TSH aumentavano progressivamente con l’aumento della classe di rischio citologica in entrambi i gruppi AITD+ es AITD-, con i più alti valori di TSH nei TIR4-5 vs i TIR2 AITD+ (2,26 μU/ml vs 1,11 μU/ml, p<0,01), risultando globalmente più elevati negli AITD+ vs AITD-. All’esame istologico, la prevalenza dei PTC risultava essere maggiore nel gruppo AITD+ (35/46, 76,1%) rispetto a quello osservato negli AITD- (31/56, 55,4%; p<0,05). La diagnosi clinica di AITD concordava con la presenza di IL (p<0,0001), infatti 42/46 (91,3%) dei pazienti AITD+ presentavano IL parenchimale diffuso, mentre l’IL raramente presente nei pazienti AITD- (18/59, 30,5%) risultava di tipo focale. Infine, si riscontrava una significativa associazione istologica tra l’IL e il PTC (44/66, 67%) rispetto ai noduli benigni (16/36, 44%; p<0,05). Conclusioni. Il presente ampio studio prospettico conferma l'associazione tra PTC e AITD sia su base clinica che all’esame istologico. Inoltre, la dimostrazione di valori elevati di TSH, conferma il ruolo chiave di questo ormone nel meccanismo di proliferazione cellulare correlato alla malattia autoimmune tiroidea.
Associazione tra carcinoma papillare della tiroide e tiroidite cronica autoimmune: nuove conferme da un ampio studio prospettico.
Boi F;Casula S;Arisci N;Serafini C;Satta C;Pani F;Maurelli I;Cappai A;Taberlet A;Atzeni F;Calò PG;Nicolosi A;Mariotti S.
2016-01-01
Abstract
Razionale: L’associazione tra le tireopatie autoimmuni (AITD) e il carcinoma papillare della tiroide (PTC) è tuttora controversa ed è basata prevalentemente su analisi retrospettive. Questo ampio studio prospettico ha valutato pazienti non selezionati affetti da noduli tiroidei (NT), sottoposti ad esame citologico su agoaspirato (FNAC), dosaggio degli anticorpi anti-tiroide (ATA) ed esame istologico nei casi operati. Materiali e metodi. Un totale di 645 pazienti con NT, in base alla presenza di positività degli ATA combinata a ipoecogenicità all’ecografia e/o ipotiroidismo venivano divisi in n=241 con diagnosi di tireopatia autoimmune (AITD+) vs n=404 senza segni di autoimmunità tiroidea (AITD-). Tutti i pazienti hanno eseguito dosaggio di TSH, FT4, AbTg, AbTPO, ecografia tiroidea e FNAC. I risultati citologici venivano classificati in 4 classi crescenti di rischio di malignità: benigno (TIR 2), indeterminato (TIR 3), sospetto e maligno (TIR 4-5). Di questi, 102/645 (15,8%) sono stati sottoposti a tiroidectomia. All’esame istologico, sono stati valutati le dimensioni, istotipo del tumore e presenza di infiltrato linfocitario (IL). Risultati. I noduli associati a AITD+ presentavano una prevalenza doppia delle classi TIR4-5 (14,9% vs 7,9%,) e minore tasso di TIR 2 (49.4% vs 62,6%, p<0,002) rispetto ai noduli del gruppo AITD-. I valori medi di TSH aumentavano progressivamente con l’aumento della classe di rischio citologica in entrambi i gruppi AITD+ es AITD-, con i più alti valori di TSH nei TIR4-5 vs i TIR2 AITD+ (2,26 μU/ml vs 1,11 μU/ml, p<0,01), risultando globalmente più elevati negli AITD+ vs AITD-. All’esame istologico, la prevalenza dei PTC risultava essere maggiore nel gruppo AITD+ (35/46, 76,1%) rispetto a quello osservato negli AITD- (31/56, 55,4%; p<0,05). La diagnosi clinica di AITD concordava con la presenza di IL (p<0,0001), infatti 42/46 (91,3%) dei pazienti AITD+ presentavano IL parenchimale diffuso, mentre l’IL raramente presente nei pazienti AITD- (18/59, 30,5%) risultava di tipo focale. Infine, si riscontrava una significativa associazione istologica tra l’IL e il PTC (44/66, 67%) rispetto ai noduli benigni (16/36, 44%; p<0,05). Conclusioni. Il presente ampio studio prospettico conferma l'associazione tra PTC e AITD sia su base clinica che all’esame istologico. Inoltre, la dimostrazione di valori elevati di TSH, conferma il ruolo chiave di questo ormone nel meccanismo di proliferazione cellulare correlato alla malattia autoimmune tiroidea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.