Various studies have both demonstrated that differences in feminine and masculine language are part of a social construct strongly correlated to diastratic and diaphasic factors and revealed the existence of a consolidated set of expectations held by a community of speakers with regard to the linguistic behaviors attributed to gender. The shared understanding of this strong social norm and expectation, together with the modern changes that have taken over relations between the sexes and the roles attributed to them, are progressively modifying the perception of difference in speakers’ understandings of their own language, favoring the emergence of new stereotypes. In this obviously dynamic context, certain fields—such as those relating to the rooting and development of preconceived understandings of masculine and feminine language in infancy and adolescence, their propagation through scholastic materials and environments, and their added promotion through the media— remain under represented. Building on this foundation, the article illustrates and discusses the results of several sociolinguistic studies conducted throughout various geographic domains over the course of the last four years on a cross-section of children and teenagers and compares them with analogous studies conducted in the past. The results of this inquiry allow the scholar to delineate the expectations of the youngest members of society with regard to linguistic behaviors tied to gender and to outline specific traits considered (stereo)typically masculine or feminine. Overall, the data obtained may further stimulate the reflection necessary to bring into focus the development of conceptual schemas that takes place in the delicate transition from infancy into adolescence and to generate working hypotheses regarding processes of diffusion and retention governing linguistic stereotypes among adults.

Diversi studi hanno dimostrato come le differenze di linguaggio femminile e maschile siano un costrutto sociale, fortemente correlato a fattori diastratici e diafasici, e hanno messo in luce l’esistenza di un consolidato orizzonte di attese da parte della comunità di parlanti nei confronti del comportamento linguistico attribuito ai generi. La consapevolezza di questa forte norma e aspettativa sociale, insieme ai moderni cambiamenti che hanno investito le relazioni tra i sessi, e i ruoli a essi associati, vanno progressivamente modificando la percezione della differenza nell'idea che i parlanti hanno del loro linguaggio, favorendo l'insorgenza di nuovi stereotipi. In un quadro dunque palesemente dinamico, alcuni ambiti risultano ancora scarsamente rappresentati, come quello relativo alla formazione e al radicamento in età infantile e adolescenziale di immagini preconcette del linguaggio maschile e femminile, spesso sostenute da ambienti e materiali scolastici, e potenziate dall'azione dei media. Muovendo da tali presupposti, il contributo illustra e discute, mettendoli a confronto con analoghi esperimenti precedenti, i risultati di alcune inchieste sociolinguistiche condotte in diversi domini areali nell'arco dell'ultimo quadriennio su campioni di bambini e adolescenti. I risultati dell'indagine permettono di circoscrivere le aspettative dei giovanissimi nei confronti del comportamento linguistico associato ai generi, restituendo il quadro dei tratti specifici ritenuti (stereo)tipicamente maschili e/o femminili. In una prospettiva più ampia, inoltre, i dati ottenuti possono costituire spunti di riflessione per mettere a fuoco i processi di elaborazione di schemi concettuali nel delicato passaggio dall'infanzia all'adolescenza e per avviare ipotesi di lavoro circa le dinamiche di diffusione e mantenimento degli stereotipi linguistici in età adulta.

«le femmine sono più pignole e precisine invece i maschi no». Indagine sociolinguistica sugli stereotipi di genere nei bambini e negli adolescenti

Rita Fresu
2016-01-01

Abstract

Various studies have both demonstrated that differences in feminine and masculine language are part of a social construct strongly correlated to diastratic and diaphasic factors and revealed the existence of a consolidated set of expectations held by a community of speakers with regard to the linguistic behaviors attributed to gender. The shared understanding of this strong social norm and expectation, together with the modern changes that have taken over relations between the sexes and the roles attributed to them, are progressively modifying the perception of difference in speakers’ understandings of their own language, favoring the emergence of new stereotypes. In this obviously dynamic context, certain fields—such as those relating to the rooting and development of preconceived understandings of masculine and feminine language in infancy and adolescence, their propagation through scholastic materials and environments, and their added promotion through the media— remain under represented. Building on this foundation, the article illustrates and discusses the results of several sociolinguistic studies conducted throughout various geographic domains over the course of the last four years on a cross-section of children and teenagers and compares them with analogous studies conducted in the past. The results of this inquiry allow the scholar to delineate the expectations of the youngest members of society with regard to linguistic behaviors tied to gender and to outline specific traits considered (stereo)typically masculine or feminine. Overall, the data obtained may further stimulate the reflection necessary to bring into focus the development of conceptual schemas that takes place in the delicate transition from infancy into adolescence and to generate working hypotheses regarding processes of diffusion and retention governing linguistic stereotypes among adults.
2016
9788899742119
Diversi studi hanno dimostrato come le differenze di linguaggio femminile e maschile siano un costrutto sociale, fortemente correlato a fattori diastratici e diafasici, e hanno messo in luce l’esistenza di un consolidato orizzonte di attese da parte della comunità di parlanti nei confronti del comportamento linguistico attribuito ai generi. La consapevolezza di questa forte norma e aspettativa sociale, insieme ai moderni cambiamenti che hanno investito le relazioni tra i sessi, e i ruoli a essi associati, vanno progressivamente modificando la percezione della differenza nell'idea che i parlanti hanno del loro linguaggio, favorendo l'insorgenza di nuovi stereotipi. In un quadro dunque palesemente dinamico, alcuni ambiti risultano ancora scarsamente rappresentati, come quello relativo alla formazione e al radicamento in età infantile e adolescenziale di immagini preconcette del linguaggio maschile e femminile, spesso sostenute da ambienti e materiali scolastici, e potenziate dall'azione dei media. Muovendo da tali presupposti, il contributo illustra e discute, mettendoli a confronto con analoghi esperimenti precedenti, i risultati di alcune inchieste sociolinguistiche condotte in diversi domini areali nell'arco dell'ultimo quadriennio su campioni di bambini e adolescenti. I risultati dell'indagine permettono di circoscrivere le aspettative dei giovanissimi nei confronti del comportamento linguistico associato ai generi, restituendo il quadro dei tratti specifici ritenuti (stereo)tipicamente maschili e/o femminili. In una prospettiva più ampia, inoltre, i dati ottenuti possono costituire spunti di riflessione per mettere a fuoco i processi di elaborazione di schemi concettuali nel delicato passaggio dall'infanzia all'adolescenza e per avviare ipotesi di lavoro circa le dinamiche di diffusione e mantenimento degli stereotipi linguistici in età adulta.
sociolinguistics; Italian linguistics; gender; language; adolescence; childhood; stereotypes
sociolinguistica; linguistica italiana; genere; lingua(ggio); adolescenza; infanzia; stereotipi
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