OBIETTIVI. La biopsia mediante aspirazione con ago sottile (FNAB) rappresenta la procedura più efficace per la diagnosi citologica dei noduli tiroidei. Tuttavia, il 10-40% dei noduli sono diagnosticati come indeterminati e richiedono quindi l’uso di metodiche aggiuntive per una diagnosi più accurata. Sono state identificate mutazioni geniche e cromosomiche fondamentali nella patogenesi del tumore tiroideo che sembrano caratterizzare distinti gruppi morfologici. I riarrangiamenti del gene RET sono presenti nel 20-30% dei carcinomi papillari tiroidei, la fusione genica PAX8/PPAR caratterizza il 35% dei carcinomi follicolari e l’8% degli adenomi, mentre anomalie del numero cromosomico sono osservate in lesioni benigne e maligne, in particolare in quelle con caratteristiche oncocitiche. Lo scopo di questo studio è stato quello di identificare sonde molecolari in grado di investigare, mediante esperimenti di ibridazione in situ fluorescente (FISH), rotture dei geni RET e PPAR oltre che aneuploidie, in FNAB tiroidei e verificarne il potenziale ausilio nella caratterizzazione pre-chirurgica dei noduli tiroidei. METODI. Per individuare le rotture dei geni RET e PPAR, è stato scelto l’approccio dual-color FISH break-apart: sonde distali e prossimali al punto di rottura dei geni d’interesse sono marcate con fluorocromi diversi in modo da evidenziare la frattura dei geni mediante split del doppio segnale fluorescente. Nel nostro laboratorio abbiamo messo a punto sonde specifiche, selezionando dall’USCS-genome browser opportuni cloni di Bacterial Artificial Chromosome. Essi sono stati espansi ed il DNA marcato. Per ciascun gene, le sonde sono state mescolate in cocktail contenenti sequenze prossimali e distali. I cocktail sono stati testati su controlli positivi. Le aneuploidie 7 e 17 sono state evidenziate con sonde centromero-specifiche. Le sonde sono state utilizzate su 88 noduli tiroidei provenienti da una coorte di 86 pazienti. RISULTATI. Il 23% dei campioni (20/88) mostrava alterazioni citogenetiche: il 55% (11/20) di questi aveva citologia indeterminata, il 40% (8/20) era costituito da noduli non atipici, il 5% (1/20) da campioni non diagnostici. In tre casi erano presenti, in cloni differenti, sia riarrangiamenti genici che aneuploidie. Sono stati inoltre osservati riarrangiamenti di RET e PPARrispettivamente in 3 e 2 noduli non atipici ed ancora riarrangiamento del gene PPAR in un caso in cui il materiale per l’indagine citologica risultava inadeguato. CONCLUSIONI. Questi risultati indicano che le sonde da noi costruite sono in grado di rilevare eventi molecolari specifici dei tumori tiroidei differenziati anche in cellule con caratteristiche morfologiche non neoplastiche, che la FISH è grado di evidenziare la natura policlonale di alcune lesioni ed infine che essa è uno strumento utile per una più efficace caratterizzazione pre-operatoria di queste lesioni. Finanziamenti: FIRB-MIUR pj No. RBIP0695BB e Fondazione Banco di Sardegna.
Identificazione e uso di sonde molecolari per una migliore caratterizzazione pre-chirurgica del noduli tiroidei.
Caria P.;Frau D. V.;Dettori T.;Faa G.;Boi F.;Mariotti S.;Vanni R.
2009-01-01
Abstract
OBIETTIVI. La biopsia mediante aspirazione con ago sottile (FNAB) rappresenta la procedura più efficace per la diagnosi citologica dei noduli tiroidei. Tuttavia, il 10-40% dei noduli sono diagnosticati come indeterminati e richiedono quindi l’uso di metodiche aggiuntive per una diagnosi più accurata. Sono state identificate mutazioni geniche e cromosomiche fondamentali nella patogenesi del tumore tiroideo che sembrano caratterizzare distinti gruppi morfologici. I riarrangiamenti del gene RET sono presenti nel 20-30% dei carcinomi papillari tiroidei, la fusione genica PAX8/PPAR caratterizza il 35% dei carcinomi follicolari e l’8% degli adenomi, mentre anomalie del numero cromosomico sono osservate in lesioni benigne e maligne, in particolare in quelle con caratteristiche oncocitiche. Lo scopo di questo studio è stato quello di identificare sonde molecolari in grado di investigare, mediante esperimenti di ibridazione in situ fluorescente (FISH), rotture dei geni RET e PPAR oltre che aneuploidie, in FNAB tiroidei e verificarne il potenziale ausilio nella caratterizzazione pre-chirurgica dei noduli tiroidei. METODI. Per individuare le rotture dei geni RET e PPAR, è stato scelto l’approccio dual-color FISH break-apart: sonde distali e prossimali al punto di rottura dei geni d’interesse sono marcate con fluorocromi diversi in modo da evidenziare la frattura dei geni mediante split del doppio segnale fluorescente. Nel nostro laboratorio abbiamo messo a punto sonde specifiche, selezionando dall’USCS-genome browser opportuni cloni di Bacterial Artificial Chromosome. Essi sono stati espansi ed il DNA marcato. Per ciascun gene, le sonde sono state mescolate in cocktail contenenti sequenze prossimali e distali. I cocktail sono stati testati su controlli positivi. Le aneuploidie 7 e 17 sono state evidenziate con sonde centromero-specifiche. Le sonde sono state utilizzate su 88 noduli tiroidei provenienti da una coorte di 86 pazienti. RISULTATI. Il 23% dei campioni (20/88) mostrava alterazioni citogenetiche: il 55% (11/20) di questi aveva citologia indeterminata, il 40% (8/20) era costituito da noduli non atipici, il 5% (1/20) da campioni non diagnostici. In tre casi erano presenti, in cloni differenti, sia riarrangiamenti genici che aneuploidie. Sono stati inoltre osservati riarrangiamenti di RET e PPARrispettivamente in 3 e 2 noduli non atipici ed ancora riarrangiamento del gene PPAR in un caso in cui il materiale per l’indagine citologica risultava inadeguato. CONCLUSIONI. Questi risultati indicano che le sonde da noi costruite sono in grado di rilevare eventi molecolari specifici dei tumori tiroidei differenziati anche in cellule con caratteristiche morfologiche non neoplastiche, che la FISH è grado di evidenziare la natura policlonale di alcune lesioni ed infine che essa è uno strumento utile per una più efficace caratterizzazione pre-operatoria di queste lesioni. Finanziamenti: FIRB-MIUR pj No. RBIP0695BB e Fondazione Banco di Sardegna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.