INTRODUZIONE La tireotossicosi indotta dall’amiodarone (AIT) può essere effetto di una eccessiva sintesi e rilascio di ormoni tiroidei causata dal carico di iodio in pazienti con preesistenti tireopatie, come gozzo diffuso o nodulare (AIT tipo I), o di un processo distruttivo della tiroide in soggetti senza tireopatie (AIT tipo II). Sebbene non frequenti, si possono osservare quadri misti delle due forme di tireotossicosi. La differenziazione tra queste due entità è considerata essenziale per una corretta scelta terapeutica. SCOPO DELLO STUDIO Scopo del presente studio è stato quello di valutare l’utilità della scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI in associazione alle altre metodiche diagnostiche nella diagnosi differenziale delle diverse forme di AIT. PAZIENTI E METODI La scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI è stata eseguita in 20 pazienti al momento della diagnosi di AIT. I risultati sono stati confrontati con gli esami biochimici e strumentali che includevano il dosaggio degli ormoni tiroidei (FT4, FT3, TSH), degli autoanticorpi anti-tiroide (AbTg, AbTPO, TRAb), con l’ecocolordoppler tiroidea (CFDS), la scintigrafia tiroidea con 99mTcO4- e la curva di iodocaptazione. RISULTATI Sulla base degli esami clinici, di laboratorio, strumentali (esclusa la scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI) e sulla risposta alla terapia, è stata posta diagnosi di AIT tipo I in 6 pazienti, di AIT tipo II in 10 soggetti e nei rimanenti 4 casi una forma mista di AIT. La scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI mostrava un aumento omogeneo della captazione in 6/6 pazienti con AIT tipo I, mentre nessuna captazione si riscontrava nei 10/10 pazienti con AIT tipo II. Nei restanti 4 pazienti che presentavano una forma mista di AIT, si evidenziava una debole ma persistente captazione del MIBI in 2 casi e un incremento della captazione seguito da un rapido wash out (entro 10 minuti) negli altri 2 casi. Confrontata con le altre metodiche diagnostiche (incluso il CFDS della tiroide), la scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI permetteva la migliore discriminazione tra AIT tipo I e AIT tipo II, e forniva ulteriori informazioni per la corretta identificazione delle forme miste di AIT. CONCLUSIONI Questo studio dimostra che la scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI rappresenta una metodica semplice ed efficace che agevola la diagnosi differenziale delle diverse forme di AIT, permettendo un corretto approccio terapeutico.
Utilità della scintigrafia con 99MTC-SestaMIBI nella diagnosi e nella gestione della tireotossicosi indotta da amiodarone.
Mariotti S;Serra A;Piga M;Boi F.
2008-01-01
Abstract
INTRODUZIONE La tireotossicosi indotta dall’amiodarone (AIT) può essere effetto di una eccessiva sintesi e rilascio di ormoni tiroidei causata dal carico di iodio in pazienti con preesistenti tireopatie, come gozzo diffuso o nodulare (AIT tipo I), o di un processo distruttivo della tiroide in soggetti senza tireopatie (AIT tipo II). Sebbene non frequenti, si possono osservare quadri misti delle due forme di tireotossicosi. La differenziazione tra queste due entità è considerata essenziale per una corretta scelta terapeutica. SCOPO DELLO STUDIO Scopo del presente studio è stato quello di valutare l’utilità della scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI in associazione alle altre metodiche diagnostiche nella diagnosi differenziale delle diverse forme di AIT. PAZIENTI E METODI La scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI è stata eseguita in 20 pazienti al momento della diagnosi di AIT. I risultati sono stati confrontati con gli esami biochimici e strumentali che includevano il dosaggio degli ormoni tiroidei (FT4, FT3, TSH), degli autoanticorpi anti-tiroide (AbTg, AbTPO, TRAb), con l’ecocolordoppler tiroidea (CFDS), la scintigrafia tiroidea con 99mTcO4- e la curva di iodocaptazione. RISULTATI Sulla base degli esami clinici, di laboratorio, strumentali (esclusa la scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI) e sulla risposta alla terapia, è stata posta diagnosi di AIT tipo I in 6 pazienti, di AIT tipo II in 10 soggetti e nei rimanenti 4 casi una forma mista di AIT. La scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI mostrava un aumento omogeneo della captazione in 6/6 pazienti con AIT tipo I, mentre nessuna captazione si riscontrava nei 10/10 pazienti con AIT tipo II. Nei restanti 4 pazienti che presentavano una forma mista di AIT, si evidenziava una debole ma persistente captazione del MIBI in 2 casi e un incremento della captazione seguito da un rapido wash out (entro 10 minuti) negli altri 2 casi. Confrontata con le altre metodiche diagnostiche (incluso il CFDS della tiroide), la scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI permetteva la migliore discriminazione tra AIT tipo I e AIT tipo II, e forniva ulteriori informazioni per la corretta identificazione delle forme miste di AIT. CONCLUSIONI Questo studio dimostra che la scintigrafia con 99mTc-sestaMIBI rappresenta una metodica semplice ed efficace che agevola la diagnosi differenziale delle diverse forme di AIT, permettendo un corretto approccio terapeutico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.