Un importante insieme di servizi ecosistemici (SE) messi a disposizione dalle infrastrutture verdi (IV) è fondato sulla protezione e l’accrescimento di habitat e specie, cioè sulla conservazione ed il miglioramento della biodiversità. Il secondo obiettivo della Strategia dell’Unione Europea sulla biodiversità fino al 2020 raccomanda che gli ecosistemi ed i servizi da loro offerti siano conservati ed accresciuti mediante la realizzazione di IV, e che quelli degradati siano recuperati in ragione di almeno il 15%. In quest’ottica, la frammentazione degli habitat può essere considerata una delle cause più significative del decadimento dell’efficacia delle IV a rendere disponibili SE basati sugli habitat, in quanto ne depauperano la potenzialità del collegamento in rete degli habitat. In questo contributo, proponiamo uno studio relativo alla Città metropolitana di Cagliari, che comprende 17 Comuni soggetti ad un unico governo metropolitano. Nella Città metropolitana sono localizzati 16 Siti della rete Natura 2000 (SRN2). La loro estensione copre circa il 30% dell’area metropolitana. Il contributo definisce e sviluppa un approccio metodologico per individuare corridoi ecologici (CE) che colleghino SRN2 sulla base dell’identificazione di aree funzionali capaci di offrire SE legati al mantenimento ed all’accrescimento della biodiversità. La metodologia si sviluppa in due fasi. Nella prima, si identificano le aree più adatte a far parte di un CE in relazione all’accessibilità, cioè alla capacità negativa a produrre frammentazione del paesaggio. Nella seconda, si valutano, attraverso un modello di scelta discreta, i CE individuati nella prima fase con riferimento alla loro attitudine ad essere inclusi in una IV metropolitana, a partire da una tassonomia territoriale fondata su caratteristiche concernenti l’appartenenza alla Rete Natura 2000, l’habitat suitability, ed i potenziali ricreativo e paesaggistico. La verifica dell’attitudine dei CI, individuati in termini di accessibilità, a far parte di una IV metropolitana, è esportabile sia orizzontalmente, ad altri contesti di città metropolitane italiani o stranieri, sia verticalmente, perché la metodologia può dar luogo, in maniera incrementale, a progressive estensioni del contesto territoriale di riferimento, fino ad includere contesti regionali del livello NUTS 2, per l’Italia il livello delle Regioni. La metodologia proposta ed applicata nel contributo ha, quindi, un potenziale importante in termini di futuri sviluppi della ricerca.

Un’infrastruttura verde nell’area metropolitana di Cagliari: corridoi ecologici come connessioni tra i Siti della Rete Natura 2000

cannas ignazio;Zoppi Corrado
2017-01-01

Abstract

Un importante insieme di servizi ecosistemici (SE) messi a disposizione dalle infrastrutture verdi (IV) è fondato sulla protezione e l’accrescimento di habitat e specie, cioè sulla conservazione ed il miglioramento della biodiversità. Il secondo obiettivo della Strategia dell’Unione Europea sulla biodiversità fino al 2020 raccomanda che gli ecosistemi ed i servizi da loro offerti siano conservati ed accresciuti mediante la realizzazione di IV, e che quelli degradati siano recuperati in ragione di almeno il 15%. In quest’ottica, la frammentazione degli habitat può essere considerata una delle cause più significative del decadimento dell’efficacia delle IV a rendere disponibili SE basati sugli habitat, in quanto ne depauperano la potenzialità del collegamento in rete degli habitat. In questo contributo, proponiamo uno studio relativo alla Città metropolitana di Cagliari, che comprende 17 Comuni soggetti ad un unico governo metropolitano. Nella Città metropolitana sono localizzati 16 Siti della rete Natura 2000 (SRN2). La loro estensione copre circa il 30% dell’area metropolitana. Il contributo definisce e sviluppa un approccio metodologico per individuare corridoi ecologici (CE) che colleghino SRN2 sulla base dell’identificazione di aree funzionali capaci di offrire SE legati al mantenimento ed all’accrescimento della biodiversità. La metodologia si sviluppa in due fasi. Nella prima, si identificano le aree più adatte a far parte di un CE in relazione all’accessibilità, cioè alla capacità negativa a produrre frammentazione del paesaggio. Nella seconda, si valutano, attraverso un modello di scelta discreta, i CE individuati nella prima fase con riferimento alla loro attitudine ad essere inclusi in una IV metropolitana, a partire da una tassonomia territoriale fondata su caratteristiche concernenti l’appartenenza alla Rete Natura 2000, l’habitat suitability, ed i potenziali ricreativo e paesaggistico. La verifica dell’attitudine dei CI, individuati in termini di accessibilità, a far parte di una IV metropolitana, è esportabile sia orizzontalmente, ad altri contesti di città metropolitane italiani o stranieri, sia verticalmente, perché la metodologia può dar luogo, in maniera incrementale, a progressive estensioni del contesto territoriale di riferimento, fino ad includere contesti regionali del livello NUTS 2, per l’Italia il livello delle Regioni. La metodologia proposta ed applicata nel contributo ha, quindi, un potenziale importante in termini di futuri sviluppi della ricerca.
2017
9788899237127
Siti Natura 2000; infrastrutture verdi; corridoi ecologici
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