Il presente lavoro affronta il tema dell'acquisizione delle aree per servizi e della realizzazione delle dotazioni territoriali a partire dall'emanazione del decreto sugli standard urbanistici, fondamentale per la definizione di requisiti minimi di dotazioni collettive per abitante. Tuttavia non è possibile affermare che il provvedimento si sia tradotto in un reale incremento della disponibilità di servizi ad uso pubblico ed in una superiore qualità urbana. In realtà la contrazione degli investimenti destinati alle dotazioni collettive per carenza di risorse determina la creazione di un patrimonio di aree destinate a standard inutilizzato che, paradossalmente, produce un ulteriore onere di gestione per l'ente locale. Assumono pertanto sempre maggiore rilevanza le forme di partenariato pubblico - privato per l'erogazione di servizi di pubblica utilità che possono intervenire nella acquisizione delle aree e nella realizzazione e gestione del servizio. In particolare si analizza l'evoluzione normativa e la sperimentazione di nuovi approcci alla pianificazione dei servizi nel contesto nazionale e regionale, focalizzando l'attenzione sul caso sardo. L'obiettivo è quello di rilevare l'emergere di nuove esigenze in rapporto al tema delle dotazioni collettive e di mettere in evidenza gli aspetti critici e deficitarii della normativa nazionale e regionale. Si assume l'ambito territoriale della città metropolitana di Cagliari come caso studio per la valutazione di processi in atto e la proposta di soluzioni innovative per il potenziamento del sistema dei servizi collettivi, in vista di una revisione della legislazione urbanistica.
Per un nuovo rapporto tra pubblico e privato nella costruzione della città pubblica. Alcune riflessioni dal contesto sardo
Anna Maria Colavitti
Writing – Original Draft Preparation
;Sergio Serra
Writing – Original Draft Preparation
2017-01-01
Abstract
Il presente lavoro affronta il tema dell'acquisizione delle aree per servizi e della realizzazione delle dotazioni territoriali a partire dall'emanazione del decreto sugli standard urbanistici, fondamentale per la definizione di requisiti minimi di dotazioni collettive per abitante. Tuttavia non è possibile affermare che il provvedimento si sia tradotto in un reale incremento della disponibilità di servizi ad uso pubblico ed in una superiore qualità urbana. In realtà la contrazione degli investimenti destinati alle dotazioni collettive per carenza di risorse determina la creazione di un patrimonio di aree destinate a standard inutilizzato che, paradossalmente, produce un ulteriore onere di gestione per l'ente locale. Assumono pertanto sempre maggiore rilevanza le forme di partenariato pubblico - privato per l'erogazione di servizi di pubblica utilità che possono intervenire nella acquisizione delle aree e nella realizzazione e gestione del servizio. In particolare si analizza l'evoluzione normativa e la sperimentazione di nuovi approcci alla pianificazione dei servizi nel contesto nazionale e regionale, focalizzando l'attenzione sul caso sardo. L'obiettivo è quello di rilevare l'emergere di nuove esigenze in rapporto al tema delle dotazioni collettive e di mettere in evidenza gli aspetti critici e deficitarii della normativa nazionale e regionale. Si assume l'ambito territoriale della città metropolitana di Cagliari come caso studio per la valutazione di processi in atto e la proposta di soluzioni innovative per il potenziamento del sistema dei servizi collettivi, in vista di una revisione della legislazione urbanistica.File | Dimensione | Formato | |
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