Le briofite sono capaci di colonizzare e stabilizzare i terreni sabbiosi, rappresentando elementi chiave nell'ecologia delle dune: per questo motivo la diversità della brioflora può essere considerata come un utile indicatore per valutare la presenza di impatti negativi in questi ecosistemi. Obiettivo dello studio è valutare gli effetti della presenza di piante vascolari esotiche (Acacia saligna, Carpobrotus spp) sull'abbondanza, distribuzione e diversità briofitica delle dune costiere marine. La diversità e la distribuzione di briofite sono state rilevate in ambienti costieri di dune sabbiose, prendendo come caso di studio un sistema di dune costiere all'interno del SIC ITB040020 “Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis”, compreso integralmente nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, all’estremità meridionale della costa orientale della Sardegna (Italia). La vegetazione di questo SIC è in gran parte compromessa dalla pressione antropica con opere di urbanizzazione turistica e da rimboschimenti effettuati utilizzando specie esotiche, in particolare nella fascia retrodunale. Il campo dunale è inoltre ampiamente frazionato ed alterato dal punto di vista morfologico da numerosi impianti turistici. La spiaggia di Porto Giunco, formata da un cordone sabbioso subrettilineo delimitato da affioramenti granitici, presenta campi dunali fortemente degradati (. Il settore centrale retrodunale della spiaggia è occupato dallo stagno di Notteri. Entrambe le aree prese in considerazione sono state sottoposte, negli anni passati, ad opere di ingegneria naturalistica, al fine di tutelare, conservare e ripristinare la vegetazione tipica dunale e favorire l’accumulo della sabbia e la formazione delle dune. Tali aree, nell’ambito di un progetto LIFE, sono state sottoposte a eradicazione di piante aliene invasive come Carpobrotus spp., Agave americana e Opuntia ficus-indica e taglio di Acacia saligna. Oltre al censimento briofitico dell’area sono stati eseguiti 100 rilevamenti, seguendo un disegno di campionamento casuale semplice: per ciascun sito di campionamento materializzato con un quadrato di 60 cm di lato, è stato rilevata la presenza/assenza e la copertura in percentuale delle specie briofitiche e delle piante vascolari. In totale, per la brioflora sono state censite 16 Briofite, 15 della Divisione Bryophyta e 1 Hepaticophyta. La più comune è la famiglia delle Pottiaceae con 9 specie seguita dalle Bryaceae con 3 specie, l’unica epatica afferisce al genere Riccia. Le specie più comuni sono risultate essere Tortella flavovirens e Tortella squarrosa in conformità con le caratteristiche dell’habitat (Murru et al. 2018). Le specie esotiche quali Acacia saligna, Agave americana, Carpobrotus spp, Myoporus tetrandum e Opuntia ficus-indica sono presenti nel 13% dei campioni. Nei nostri dati la relazione tra ricchezza di specie aliene e ricchezza briofitica e piante vascolari è debole e non significativa. Tortella flavovirens, Bryum radiculosum e Bryum dichotomum sono tipici degli habitat costieri e delle dune sabbiose (Brullo et al., 1991; Guerra & Puche, 1984) e pertanto potrebbero essere proposti come ottimi indicatori di impatto derivato dall'invasione biologica e disturbo antropico (Zedda et al 2010)

La diversità briofitica è influenzata dalla presenza delle piante vascolari aliene? Il caso delle dune marine costiere della Sardegna

Annalena Cogoni;Valeria Murru;
2018-01-01

Abstract

Le briofite sono capaci di colonizzare e stabilizzare i terreni sabbiosi, rappresentando elementi chiave nell'ecologia delle dune: per questo motivo la diversità della brioflora può essere considerata come un utile indicatore per valutare la presenza di impatti negativi in questi ecosistemi. Obiettivo dello studio è valutare gli effetti della presenza di piante vascolari esotiche (Acacia saligna, Carpobrotus spp) sull'abbondanza, distribuzione e diversità briofitica delle dune costiere marine. La diversità e la distribuzione di briofite sono state rilevate in ambienti costieri di dune sabbiose, prendendo come caso di studio un sistema di dune costiere all'interno del SIC ITB040020 “Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis”, compreso integralmente nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, all’estremità meridionale della costa orientale della Sardegna (Italia). La vegetazione di questo SIC è in gran parte compromessa dalla pressione antropica con opere di urbanizzazione turistica e da rimboschimenti effettuati utilizzando specie esotiche, in particolare nella fascia retrodunale. Il campo dunale è inoltre ampiamente frazionato ed alterato dal punto di vista morfologico da numerosi impianti turistici. La spiaggia di Porto Giunco, formata da un cordone sabbioso subrettilineo delimitato da affioramenti granitici, presenta campi dunali fortemente degradati (. Il settore centrale retrodunale della spiaggia è occupato dallo stagno di Notteri. Entrambe le aree prese in considerazione sono state sottoposte, negli anni passati, ad opere di ingegneria naturalistica, al fine di tutelare, conservare e ripristinare la vegetazione tipica dunale e favorire l’accumulo della sabbia e la formazione delle dune. Tali aree, nell’ambito di un progetto LIFE, sono state sottoposte a eradicazione di piante aliene invasive come Carpobrotus spp., Agave americana e Opuntia ficus-indica e taglio di Acacia saligna. Oltre al censimento briofitico dell’area sono stati eseguiti 100 rilevamenti, seguendo un disegno di campionamento casuale semplice: per ciascun sito di campionamento materializzato con un quadrato di 60 cm di lato, è stato rilevata la presenza/assenza e la copertura in percentuale delle specie briofitiche e delle piante vascolari. In totale, per la brioflora sono state censite 16 Briofite, 15 della Divisione Bryophyta e 1 Hepaticophyta. La più comune è la famiglia delle Pottiaceae con 9 specie seguita dalle Bryaceae con 3 specie, l’unica epatica afferisce al genere Riccia. Le specie più comuni sono risultate essere Tortella flavovirens e Tortella squarrosa in conformità con le caratteristiche dell’habitat (Murru et al. 2018). Le specie esotiche quali Acacia saligna, Agave americana, Carpobrotus spp, Myoporus tetrandum e Opuntia ficus-indica sono presenti nel 13% dei campioni. Nei nostri dati la relazione tra ricchezza di specie aliene e ricchezza briofitica e piante vascolari è debole e non significativa. Tortella flavovirens, Bryum radiculosum e Bryum dichotomum sono tipici degli habitat costieri e delle dune sabbiose (Brullo et al., 1991; Guerra & Puche, 1984) e pertanto potrebbero essere proposti come ottimi indicatori di impatto derivato dall'invasione biologica e disturbo antropico (Zedda et al 2010)
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