Il contributo mostra alcuni risultati dell’applicazione di un protocollo d'indagine pluridisciplinare che prevede l'integrazione di metodologie di rilevamento dell'architettura e metodi geofisici. La procedura operativa, già testata nel bastione di Santa Croce a Cagliari, trova applicazione nel capoluogo isolano nel tratto di mura compreso tra l'opera cinquecentesca già oggetto di studio e la trecentesca torre dell'Elefante. Il segmento oggetto della presente comunicazione, interessato a partire dal Cinquecento da crolli, ricostruzioni e ampliamenti descritti nei documenti d'archivio, è costituito da una cortina ripiegata progettata nel 1575 dall’ingegnere ticinese Giorgio Paleari Fratino e dalla cortina del De Cardona, opera “alla moderna” voluta dallo stesso vicerè negli anni 30 del secolo. L’opera cinquecentesca portata a compimento dal Fratino negli anni 1576-1578 avanza con un robusto terrapieno la linea di difesa rispetto all’esistente margine di matrice medievale e ingloba due torrioni quattrocenteschi, ben descritti nei disegni dei tecnici militari. Il fronte bastionato nel Settecento è completato dalla realizzazione di un bassofianco a ridosso del tratto costituito dal fianco sud del bastione di Santa Croce e dalla stessa cortina ripiegata e affronta nel recente periodo numerosi interventi di restauro e consolidamento che modificano il profilo del parapetto –in origine inclinato (come prescritto dal trattato del Maggi & Castriotto e in uso nelle opere dei fratelli Paleari) e gli equilibri del sistema costruttivo attraverso il ricorso a pali in cls armato. L'applicazione della metodologia d’indagine impiegata consegna interessanti informazioni in merito alle vicende costruttive del settore in oggetto ed alla presenza di passaggi voltati funzionali all’opera militare e conservati all’interno dell’attuale assetto urbano.

Indagini per la conoscenza e la tutela dell'architettura militare storica. Il fronte occidentale delle fortificazioni di Cagliari (Sardegna, Italia)

Andrea Pirinu;Roberto Balia;Luca Piroddi;Antonio Trogu;Giulio Vignoli
2018-01-01

Abstract

Il contributo mostra alcuni risultati dell’applicazione di un protocollo d'indagine pluridisciplinare che prevede l'integrazione di metodologie di rilevamento dell'architettura e metodi geofisici. La procedura operativa, già testata nel bastione di Santa Croce a Cagliari, trova applicazione nel capoluogo isolano nel tratto di mura compreso tra l'opera cinquecentesca già oggetto di studio e la trecentesca torre dell'Elefante. Il segmento oggetto della presente comunicazione, interessato a partire dal Cinquecento da crolli, ricostruzioni e ampliamenti descritti nei documenti d'archivio, è costituito da una cortina ripiegata progettata nel 1575 dall’ingegnere ticinese Giorgio Paleari Fratino e dalla cortina del De Cardona, opera “alla moderna” voluta dallo stesso vicerè negli anni 30 del secolo. L’opera cinquecentesca portata a compimento dal Fratino negli anni 1576-1578 avanza con un robusto terrapieno la linea di difesa rispetto all’esistente margine di matrice medievale e ingloba due torrioni quattrocenteschi, ben descritti nei disegni dei tecnici militari. Il fronte bastionato nel Settecento è completato dalla realizzazione di un bassofianco a ridosso del tratto costituito dal fianco sud del bastione di Santa Croce e dalla stessa cortina ripiegata e affronta nel recente periodo numerosi interventi di restauro e consolidamento che modificano il profilo del parapetto –in origine inclinato (come prescritto dal trattato del Maggi & Castriotto e in uso nelle opere dei fratelli Paleari) e gli equilibri del sistema costruttivo attraverso il ricorso a pali in cls armato. L'applicazione della metodologia d’indagine impiegata consegna interessanti informazioni in merito alle vicende costruttive del settore in oggetto ed alla presenza di passaggi voltati funzionali all’opera militare e conservati all’interno dell’attuale assetto urbano.
2018
978-88-85745-14-8
architettura militare, rilievo integrato, geofisica applicata, Cagliari
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