For thousands of years human beings have built with earth, producing a rich and diverse heritage of vernacular and monumental architecture, small villages and cities, archaeological and still lived sites. In recent years a large number of dramatic seismic events has focused attention on the historic built heritage in general and, in some regions, the earthen built heritage. Most of earthen architecture is undoubtedly particularly vulnerable to seismic activity, but the most seismic areas of the planet still retain a strong constructive tradition that involves the almost exclusive use of this material. The challenge for the conservation of this heritage is huge and very heterogeneous, being the earth architecture equally distributed on the planet and then linked to local geography, climate, environment, and very different social issues. Among all, the problem of preservation of the earthen built heritage in seismic zone is among the most discussed, being the base material poorly mechanic resistant and therefore not suitable to resist the lateral and torsional solicitations caused by earthquakes. A rich literature on the subject is slowly bringing clarity on the correct use of this material in high seismic risk zones. Norms, regulations, guidelines, published in every continent, provide information about the reinforcement intervention strategies of structures damaged by earthquakes, and suggest solutions for designing new constructions to resist to seismic stresses. The paper aims to give an overlook on traditional strategies and current regulations on the specific issue.

Per millenni l’essere umano ha costruito in terra cruda, producendo un patrimonio ricco e variegato fatto di architetture vernacolari e monumentali, piccoli agglomerati e grandi città, siti archeologici ed altri abitati ancora oggi. Negli anni più recenti una numerosa serie di drammatici eventi sismici ha focalizzato l’attenzione sul patrimonio costruito storico in generale ed, in alcune regioni, sul patrimonio costruito in terra cruda. La maggior parte delle architetture di terra sono senza dubbio particolarmente vulnerabili alle azioni sismiche, tuttavia le aree più sismiche del pianeta conservano ancora oggi una tradizione costruttiva che prevede l’uso quasi esclusivo di questo materiale. La sfida per la conservazione di questo patrimonio è enorme ed assai eterogenea, essendo l’architettura di terra equamente distribuita sul pianeta e quindi legata a fattori geografici, climatici, ambientali, sociali estremamente diversi tra loro. Tra tutti, il problema della conservazione del patrimonio costruito in terra in zona sismica è tra i più discussi, essendo il materiale di base un materiale di scarsa resistenza meccanica e di conseguenza non adatto a resistere alle sollecitazioni laterali e di torsione causate dai sismi. Una ricca produzione letteraria sul tema sta lentamente portando chiarezza sulle corrette modalità di impiego di questo materiale anche in zone ad alto rischio sismico. Norme, regolamenti, linee guida, pubblicati in ogni Continente, raccolgono informazioni sulle strategie per interventi di rinforzo su strutture danneggiate dai sismi, e suggeriscono soluzioni per garantire un’adeguata resistenza alle sollecitazioni sismiche sulle nuove costruzioni. Il contributo è finalizzato a fornire una visione di insieme sulle strategie tradizionali e le vigenti regolamentazioni sul tema specifico.

Learning from the past. Building with earth in seismic areas

achenza maddalena;giovanni marco chiri
2017-01-01

Abstract

For thousands of years human beings have built with earth, producing a rich and diverse heritage of vernacular and monumental architecture, small villages and cities, archaeological and still lived sites. In recent years a large number of dramatic seismic events has focused attention on the historic built heritage in general and, in some regions, the earthen built heritage. Most of earthen architecture is undoubtedly particularly vulnerable to seismic activity, but the most seismic areas of the planet still retain a strong constructive tradition that involves the almost exclusive use of this material. The challenge for the conservation of this heritage is huge and very heterogeneous, being the earth architecture equally distributed on the planet and then linked to local geography, climate, environment, and very different social issues. Among all, the problem of preservation of the earthen built heritage in seismic zone is among the most discussed, being the base material poorly mechanic resistant and therefore not suitable to resist the lateral and torsional solicitations caused by earthquakes. A rich literature on the subject is slowly bringing clarity on the correct use of this material in high seismic risk zones. Norms, regulations, guidelines, published in every continent, provide information about the reinforcement intervention strategies of structures damaged by earthquakes, and suggest solutions for designing new constructions to resist to seismic stresses. The paper aims to give an overlook on traditional strategies and current regulations on the specific issue.
2017
978-88-96386-57-6
Per millenni l’essere umano ha costruito in terra cruda, producendo un patrimonio ricco e variegato fatto di architetture vernacolari e monumentali, piccoli agglomerati e grandi città, siti archeologici ed altri abitati ancora oggi. Negli anni più recenti una numerosa serie di drammatici eventi sismici ha focalizzato l’attenzione sul patrimonio costruito storico in generale ed, in alcune regioni, sul patrimonio costruito in terra cruda. La maggior parte delle architetture di terra sono senza dubbio particolarmente vulnerabili alle azioni sismiche, tuttavia le aree più sismiche del pianeta conservano ancora oggi una tradizione costruttiva che prevede l’uso quasi esclusivo di questo materiale. La sfida per la conservazione di questo patrimonio è enorme ed assai eterogenea, essendo l’architettura di terra equamente distribuita sul pianeta e quindi legata a fattori geografici, climatici, ambientali, sociali estremamente diversi tra loro. Tra tutti, il problema della conservazione del patrimonio costruito in terra in zona sismica è tra i più discussi, essendo il materiale di base un materiale di scarsa resistenza meccanica e di conseguenza non adatto a resistere alle sollecitazioni laterali e di torsione causate dai sismi. Una ricca produzione letteraria sul tema sta lentamente portando chiarezza sulle corrette modalità di impiego di questo materiale anche in zone ad alto rischio sismico. Norme, regolamenti, linee guida, pubblicati in ogni Continente, raccolgono informazioni sulle strategie per interventi di rinforzo su strutture danneggiate dai sismi, e suggeriscono soluzioni per garantire un’adeguata resistenza alle sollecitazioni sismiche sulle nuove costruzioni. Il contributo è finalizzato a fornire una visione di insieme sulle strategie tradizionali e le vigenti regolamentazioni sul tema specifico.
Architetture di terra; Zona sismica; Norme e regolamenti
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