Attraverso la lente del cinema e nella peculiare prospettiva offerta dal “microcosmo” della mostra di Venezia, è stato possibile vedere uno spaccato dell’evoluzione dei rapporti politici e culturali fra l’URSS e la comunità internazionale dagli anni trenta ai primi anni cinquanta, con un’attenzione specifica alle relazioni italo-sovietiche. Il coinvolgimento diretto dei principali organi statali e di partito dell’URSS in merito all’opportunità di prendere parte al festival ha rivelato il grande significato attribuito dal Cremlino alla manifestazione lagunare. La partecipazione alla mostra fu figlia di un ben preciso calcolo politico dell’Unione Sovietica, che intese l’evento veneziano come un’autentica competizione in cui avrebbe potuto dimostrare la sua preminenza a livello ideologico-culturale, in sintonia con la dichiarata supremazia dei propri sistemi socio-economico e politico. L’esame della stampa sull’accoglienza riservata ai film ed alle delegazioni giunte da Mosca ha poi palesato le forti aspettative e il grande interesse espressi dall’opinione pubblica italiana verso il cinema dell’URSS. Si sono inoltre messe in luce le trasformazioni organizzative ed estetiche subite dalla cinematografia sovietica nel periodo considerato e la sua collocazione all’interno del complesso rapporto fra arte, cultura e potere negli anni dello stalinismo e all’alba del disgelo post-staliniano.
L'Unione Sovietica alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (1932-1953)
PISU, STEFANO
2008-02-04
Abstract
Attraverso la lente del cinema e nella peculiare prospettiva offerta dal “microcosmo” della mostra di Venezia, è stato possibile vedere uno spaccato dell’evoluzione dei rapporti politici e culturali fra l’URSS e la comunità internazionale dagli anni trenta ai primi anni cinquanta, con un’attenzione specifica alle relazioni italo-sovietiche. Il coinvolgimento diretto dei principali organi statali e di partito dell’URSS in merito all’opportunità di prendere parte al festival ha rivelato il grande significato attribuito dal Cremlino alla manifestazione lagunare. La partecipazione alla mostra fu figlia di un ben preciso calcolo politico dell’Unione Sovietica, che intese l’evento veneziano come un’autentica competizione in cui avrebbe potuto dimostrare la sua preminenza a livello ideologico-culturale, in sintonia con la dichiarata supremazia dei propri sistemi socio-economico e politico. L’esame della stampa sull’accoglienza riservata ai film ed alle delegazioni giunte da Mosca ha poi palesato le forti aspettative e il grande interesse espressi dall’opinione pubblica italiana verso il cinema dell’URSS. Si sono inoltre messe in luce le trasformazioni organizzative ed estetiche subite dalla cinematografia sovietica nel periodo considerato e la sua collocazione all’interno del complesso rapporto fra arte, cultura e potere negli anni dello stalinismo e all’alba del disgelo post-staliniano.File | Dimensione | Formato | |
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