Il continuo incremento del carico inquinante sulle popolazioni non esposte, sia nelle società avanzate sia nelle società in via di sviluppo, è diventato un problema rilevante per quanto concerne la salvaguardia dello stato di salute. Per tali ragioni sono stati effettuati numerosi studi volti a determinare quali siano le metodiche e le metodologie più appropriate per la determinazione dei livelli dei metalli pesanti nelle popolazioni umane. È noto che un eccessivo livello di elementi tossici con un contemporaneo deficit di metalli essenziali, quali Mg, Zn, Cu, Ca ed altri biolementi, possa determinare dei disordini metaboloci, una diminuita efficienza dell’organismo un declino dei processi immunologici e quindi la comparsa di varie malattie e persino la morte dell’individuo (Lech, 2002). Gli effetti tossici dei metalli pesanti risultano particolarmente dannosi per i soggetti in accrescimento. I bambini costituiscono la parte della popolazione maggiormente a rischio, rispetto agli adulti, per gli effetti dei metalli pesanti in quanto hanno maggiori probabilità di essere esposti all’inquinamento non occupazionale e di ingerire sostanze non commestibili contenenti metalli pesanti. Infatti, la polvere contenente gli inquinanti ricade dall’atmosfera sui giocattoli, sui mobili e su altre superfici di zone destinate al gioco, da cui può,facilmente, essere ingerita (Schell, 1991a). I bambini inoltre assorbono, in genere, una maggiore quantità di metalli pesanti rispetto agli adulti, in quanto presentano oltre che una maggiore attività metabolica e fisica, anche un maggiore assorbimento e ritenzione nel tratto gastrointestinale(Annest et al., 1982; Chilsom, 1987; Schell, 1991a; Fitzgerald et al., 1998; Al-Saleh et al., 1999). È ancora oggetto di dibattito se anche dei moderati livelli di alcuni metalli pesanti nei bambini possano causare loro delle patologie (Pirkle et al., 1985; Fulton et al., 1987; Cavalleri, 1988; McMichel et al., 1988; Abbritti et al., 1989; Morisi et al.,1989; Factor-Litvak et al., 1999; Canfield et al., 2003; CDC, 2004), oltre che influire negativamente sulla crescita (Schwartz et al., 1986; Frisancho e Ryan, 1991; Ballowet al., 1999; Factor-Litvak et al., 1999; Rahman et al., 2002) e causare una riduzione del QI (Schwartz, 1994; Factor-Litvak et al., 1999;Campbell et al., 2000; Rahman et al., 2002); risulta pertanto necessario un monitoraggio continuo dell’accrescimento e dunque dello stato di salute nelle popolazioni potenzialmente esposte all’inquinamento da metalli pesanti.

Sangue, urina e capelli: bioindicatori per il monitoraggio di esposizione umana all'As, Pb e U nei bambini dei comuni di Perdasdefogu e Jerzu

VALLASCAS, ELISABETTA
2008-01-29

Abstract

Il continuo incremento del carico inquinante sulle popolazioni non esposte, sia nelle società avanzate sia nelle società in via di sviluppo, è diventato un problema rilevante per quanto concerne la salvaguardia dello stato di salute. Per tali ragioni sono stati effettuati numerosi studi volti a determinare quali siano le metodiche e le metodologie più appropriate per la determinazione dei livelli dei metalli pesanti nelle popolazioni umane. È noto che un eccessivo livello di elementi tossici con un contemporaneo deficit di metalli essenziali, quali Mg, Zn, Cu, Ca ed altri biolementi, possa determinare dei disordini metaboloci, una diminuita efficienza dell’organismo un declino dei processi immunologici e quindi la comparsa di varie malattie e persino la morte dell’individuo (Lech, 2002). Gli effetti tossici dei metalli pesanti risultano particolarmente dannosi per i soggetti in accrescimento. I bambini costituiscono la parte della popolazione maggiormente a rischio, rispetto agli adulti, per gli effetti dei metalli pesanti in quanto hanno maggiori probabilità di essere esposti all’inquinamento non occupazionale e di ingerire sostanze non commestibili contenenti metalli pesanti. Infatti, la polvere contenente gli inquinanti ricade dall’atmosfera sui giocattoli, sui mobili e su altre superfici di zone destinate al gioco, da cui può,facilmente, essere ingerita (Schell, 1991a). I bambini inoltre assorbono, in genere, una maggiore quantità di metalli pesanti rispetto agli adulti, in quanto presentano oltre che una maggiore attività metabolica e fisica, anche un maggiore assorbimento e ritenzione nel tratto gastrointestinale(Annest et al., 1982; Chilsom, 1987; Schell, 1991a; Fitzgerald et al., 1998; Al-Saleh et al., 1999). È ancora oggetto di dibattito se anche dei moderati livelli di alcuni metalli pesanti nei bambini possano causare loro delle patologie (Pirkle et al., 1985; Fulton et al., 1987; Cavalleri, 1988; McMichel et al., 1988; Abbritti et al., 1989; Morisi et al.,1989; Factor-Litvak et al., 1999; Canfield et al., 2003; CDC, 2004), oltre che influire negativamente sulla crescita (Schwartz et al., 1986; Frisancho e Ryan, 1991; Ballowet al., 1999; Factor-Litvak et al., 1999; Rahman et al., 2002) e causare una riduzione del QI (Schwartz, 1994; Factor-Litvak et al., 1999;Campbell et al., 2000; Rahman et al., 2002); risulta pertanto necessario un monitoraggio continuo dell’accrescimento e dunque dello stato di salute nelle popolazioni potenzialmente esposte all’inquinamento da metalli pesanti.
29-gen-2008
Ca
Cu
Heavy metals
Jerzu
Mg
Perdasdefogu
Zn
contaminations
population
toxic effects
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