The assessment of the vulnerability of aquifers is a key instrument for planning the methods of environmental resources protection. This research compares three scoring and weighting methods to assess the intrinsic vulnerability of the carbonate type aquifer systems. In particular, we have applied the SINTACS method (Civita, 1994), the EPIK method (Doerfliger N., Jeannin PY, Zwahlen F., 1999) and the COP method (Vias et al., 2006) to the carbonate Sulcis Iglesiente aquifer. The study focused on the area of the socalled "small Metal ring”, near the town of Iglesias, in the south of Sardinia. The peculiarity of this area lies in the fact that for millennia it has been exploited by mining of lead-zinc mines, among the most productive in the world. These activities have left a precarious environment, as potentially polluting landfill opencast mining sites are scattered throughout the area. The analysis of the results has led to develop a methodology for assessing the vulnerability more effective than the others and to highlight the critical issues of each method. With the identification of those areas inherently more vulnerable, we laid the ground for the strategic planning of reclamation of the most vulnerable sites. The study is also preparatory to a larger scale research aimed at the protection and sustainable exploitation of the environment and water resources in the area. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------La valutazione della vulnerabilità degli acquiferi è uno strumento determinante per la pianificazione di metodi di salvaguardia delle risorse ambientali. In questa ricerca si è effettuata una comparazione fra tre metodi a punteggi e pesi per la valutazione della vulnerabilità intrinseca dei sistemi acquiferi di tipo carbonatico. In particolare si sono applicati il metodo SINTACS (Civita,1994), il metodo EPIK (Doerfliger N., Jeannin P.Y., Zwahlen F., 1999) ed il metodo COP (Vias et al. , 2006) all’acquifero carbonatico del Sulcis Iglesiente. Lo studio si è incentrato sulla zona del cosiddetto “piccolo anello metallifero”, in prossimità del comune di Iglesias, situato nel sud della Sardegna. La peculiarità di questa zona risiede nel fatto che per millenni è stata sfruttata dalle attività estrattive delle miniere piombo-zincifere, tra le più produttive al mondo. Queste attivitàhanno lasciato una situazione di precarietà ambientale, in quanto tutto il territorio è disseminato di discariche minerarie a cielo aperto potenzialmente inquinanti. L’analisi dei risultati ottenuti ha portato a definire una metodologia di valutazione della vulnerabilità più efficace delle altre e a mettere in evidenza le criticità di ogni metodo. Con l’individuazione delle zone del territorio intrinsecamente più vulnerabili si sono poste le basi per la pianificazione strategica di bonifiche dei siti maggiormente vulnerabili. Lo studio inoltre è propedeutico ad una ricerca a scala più vasta tesa alla tutela e ad un possibile sfruttamento ecosostenibile dell’ambiente e delle risorse idriche del territorio.
Comparazione fra metodiche per la valutazione della vulnerabilità all’inquinamento degli acquiferi. Applicazione all’acquifero del Sulcis Iglesiente
SECCI, ROMINA
2011-03-25
Abstract
The assessment of the vulnerability of aquifers is a key instrument for planning the methods of environmental resources protection. This research compares three scoring and weighting methods to assess the intrinsic vulnerability of the carbonate type aquifer systems. In particular, we have applied the SINTACS method (Civita, 1994), the EPIK method (Doerfliger N., Jeannin PY, Zwahlen F., 1999) and the COP method (Vias et al., 2006) to the carbonate Sulcis Iglesiente aquifer. The study focused on the area of the socalled "small Metal ring”, near the town of Iglesias, in the south of Sardinia. The peculiarity of this area lies in the fact that for millennia it has been exploited by mining of lead-zinc mines, among the most productive in the world. These activities have left a precarious environment, as potentially polluting landfill opencast mining sites are scattered throughout the area. The analysis of the results has led to develop a methodology for assessing the vulnerability more effective than the others and to highlight the critical issues of each method. With the identification of those areas inherently more vulnerable, we laid the ground for the strategic planning of reclamation of the most vulnerable sites. The study is also preparatory to a larger scale research aimed at the protection and sustainable exploitation of the environment and water resources in the area. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------La valutazione della vulnerabilità degli acquiferi è uno strumento determinante per la pianificazione di metodi di salvaguardia delle risorse ambientali. In questa ricerca si è effettuata una comparazione fra tre metodi a punteggi e pesi per la valutazione della vulnerabilità intrinseca dei sistemi acquiferi di tipo carbonatico. In particolare si sono applicati il metodo SINTACS (Civita,1994), il metodo EPIK (Doerfliger N., Jeannin P.Y., Zwahlen F., 1999) ed il metodo COP (Vias et al. , 2006) all’acquifero carbonatico del Sulcis Iglesiente. Lo studio si è incentrato sulla zona del cosiddetto “piccolo anello metallifero”, in prossimità del comune di Iglesias, situato nel sud della Sardegna. La peculiarità di questa zona risiede nel fatto che per millenni è stata sfruttata dalle attività estrattive delle miniere piombo-zincifere, tra le più produttive al mondo. Queste attivitàhanno lasciato una situazione di precarietà ambientale, in quanto tutto il territorio è disseminato di discariche minerarie a cielo aperto potenzialmente inquinanti. L’analisi dei risultati ottenuti ha portato a definire una metodologia di valutazione della vulnerabilità più efficace delle altre e a mettere in evidenza le criticità di ogni metodo. Con l’individuazione delle zone del territorio intrinsecamente più vulnerabili si sono poste le basi per la pianificazione strategica di bonifiche dei siti maggiormente vulnerabili. Lo studio inoltre è propedeutico ad una ricerca a scala più vasta tesa alla tutela e ad un possibile sfruttamento ecosostenibile dell’ambiente e delle risorse idriche del territorio.File | Dimensione | Formato | |
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