La perdita di biodiversità è riconosciuta a livello mondiale come uno dei principali problemi che ostacolano il perseguimento di uno sviluppo equo e sostenibile: uno dei target dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU prevede che siano messe in atto azioni efficaci ed immediate per ridurre il degrado degli ambienti naturali, arrestando la perdita di biodiversità e proteggendo le specie a rischio di estinzione. Un’ampia letteratura ha infatti rimarcato sin dagli anni Settanta, e con crescente enfasi a partire dagli anni 2000, che dalla biodiversità vegetale ed animale, terrestre e marina, dipendono la vita e il benessere delle popolazioni umane e la stessa economia. Per mantenere specie ed habitat in uno stato di conservazione soddisfacente è stata istituita, nell’Unione Europea, una rete di aree tutelate denominata “Natura 2000”. In questo contributo si analizza il processo di pianificazione dei siti della rete in Italia con riferimento sia alla pluralità di attori coinvolti, sia alla natura degli strumenti utilizzati per il perseguimento dell’obiettivo generale della tutela delle risorse naturali. Dall’analisi emerge una notevole diversità di approcci regionali e su tali disomogeneità si identificano indirizzi, applicativi e di ricerca, per potenziare l’efficacia della gestione di Natura 2000 in Italia, al fine di contribuire all’arresto della perdita della biodiversità e dunque, in linea con l’Agenda 2030, alla costruzione di uno sviluppo equo e sostenibile.
Tra tecnocrazia e inclusione nella pianificazione per la tutela delle risorse naturali: un’analisi dei processi nei siti Natura 2000 in Italia.
Sabrina Lai
2018-01-01
Abstract
La perdita di biodiversità è riconosciuta a livello mondiale come uno dei principali problemi che ostacolano il perseguimento di uno sviluppo equo e sostenibile: uno dei target dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU prevede che siano messe in atto azioni efficaci ed immediate per ridurre il degrado degli ambienti naturali, arrestando la perdita di biodiversità e proteggendo le specie a rischio di estinzione. Un’ampia letteratura ha infatti rimarcato sin dagli anni Settanta, e con crescente enfasi a partire dagli anni 2000, che dalla biodiversità vegetale ed animale, terrestre e marina, dipendono la vita e il benessere delle popolazioni umane e la stessa economia. Per mantenere specie ed habitat in uno stato di conservazione soddisfacente è stata istituita, nell’Unione Europea, una rete di aree tutelate denominata “Natura 2000”. In questo contributo si analizza il processo di pianificazione dei siti della rete in Italia con riferimento sia alla pluralità di attori coinvolti, sia alla natura degli strumenti utilizzati per il perseguimento dell’obiettivo generale della tutela delle risorse naturali. Dall’analisi emerge una notevole diversità di approcci regionali e su tali disomogeneità si identificano indirizzi, applicativi e di ricerca, per potenziare l’efficacia della gestione di Natura 2000 in Italia, al fine di contribuire all’arresto della perdita della biodiversità e dunque, in linea con l’Agenda 2030, alla costruzione di uno sviluppo equo e sostenibile.File | Dimensione | Formato | |
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