Ki mi lu castigit donnu Deu balaus annus et bonus ‘che me lo protegga il signore Dio per molti e buoni anni’ è la formula benaugurante che nel Medioevo sardo veniva rivolta ai Giudici di Cagliari. È con questo augurio che viene licenziata questa miscellanea di studi sardi in onore di Maurizio Virdis. Raffinatissime le analisi condotte nei suoi contributi sulla letteratura medievale, da Chrétien de Troyes a Renaut de Beaujeu, da Charles d’Orléans a Juan de Mena. Sostanziali gli apporti alla riflessione teorica sulle strutture linguistiche del sardo, con indagini che spaziano dalla fonetica alla sintassi, senza mai dimenticare che la salvaguardia della vitalità di una lingua è una sfida che si gioca attraverso la ricerca sul campo, come dimostrano le tante inchieste di sociolinguistica promosse presso le giovani generazioni di studenti. Imprescindibili poi gli studi condotti sul sardo medioevale, culminati con la magistrale edizione del Condaghe di Santa Maria di Bonarcado e proseguiti con l’edizione critica delle Rimas diversas spirituales di Gerolamo Araolla. Ma anche la letteratura sarda contemporanea è stata al centro dei suoi interessi: i suoi preziosi contributi sul panorama letterario della Sardegna hanno permesso di ridare giusto valore, nel dibattito critico, ai grandi classici della produzione isolana. Informazioni aggiuntive
Scrivere all’autorità nella Sardegna postunitaria. Per una storia dell’italianizzazione nell’isola (passando da Roma)
Rita Fresu
2019-01-01
Abstract
Ki mi lu castigit donnu Deu balaus annus et bonus ‘che me lo protegga il signore Dio per molti e buoni anni’ è la formula benaugurante che nel Medioevo sardo veniva rivolta ai Giudici di Cagliari. È con questo augurio che viene licenziata questa miscellanea di studi sardi in onore di Maurizio Virdis. Raffinatissime le analisi condotte nei suoi contributi sulla letteratura medievale, da Chrétien de Troyes a Renaut de Beaujeu, da Charles d’Orléans a Juan de Mena. Sostanziali gli apporti alla riflessione teorica sulle strutture linguistiche del sardo, con indagini che spaziano dalla fonetica alla sintassi, senza mai dimenticare che la salvaguardia della vitalità di una lingua è una sfida che si gioca attraverso la ricerca sul campo, come dimostrano le tante inchieste di sociolinguistica promosse presso le giovani generazioni di studenti. Imprescindibili poi gli studi condotti sul sardo medioevale, culminati con la magistrale edizione del Condaghe di Santa Maria di Bonarcado e proseguiti con l’edizione critica delle Rimas diversas spirituales di Gerolamo Araolla. Ma anche la letteratura sarda contemporanea è stata al centro dei suoi interessi: i suoi preziosi contributi sul panorama letterario della Sardegna hanno permesso di ridare giusto valore, nel dibattito critico, ai grandi classici della produzione isolana. Informazioni aggiuntiveFile | Dimensione | Formato | |
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