Il contributo si inserisce nel dibattito internazionale relativo al complesso ruolo che le rovine hanno assunto e continuano ad assumere nei paesaggi urbani e rurali in termini di significati, testimonianze, valori e opportunità. Seppur ampiamente indagate nella letteratura di riferimento esse continuano ad essere ‘oggetti incompresi’, manufatti che necessitano di ulteriori investigazioni non solo nel campo del restauro urbano e architettonico ma anche in altri ambiti disciplinari. Tali riflessioni hanno suggerito l’avvio di una ricerca finalizzata a ripensare, investigare e ri-scoprire le rovine, spesso oggetto di interventi controversi o al contrario, dimenticate nel loro stato di abbandono. Si sostiene invece che la loro conservazione e/o il riuso possano essere parte di più ampie azioni strategiche nel quadro della riqualificazione socioeconomica del contesto in cui si trovano. È stata quindi sperimentata una metodologia transdisciplinare e integrata tra il modello della tradizione progettuale del restauro italiano e quella value-based anglossassone che permette, a partire dalle risultanze delle analisi e dalla codifica di una gerarchia di valori, di codificare livelli di tutela e margini di intervento. Tale approccio quindi contribuisce alla costruzione di un futuro sostenibile, volto ad un processo virtuoso di recupero delle rovine esistenti, tracce identitarie del nostro patrimonio da tramandare, e allo stesso tempo, equo poiché orientato al riconoscimento dei significati e dei valori contemporanei di tali architetture, non adeguatamente riconosciute come eredità ‘meritevoli’ di essere salvaguardate.
Ripensare le rovine. Nuove opportunità per un futuro sostenibile
Elisa Pilia
2018-01-01
Abstract
Il contributo si inserisce nel dibattito internazionale relativo al complesso ruolo che le rovine hanno assunto e continuano ad assumere nei paesaggi urbani e rurali in termini di significati, testimonianze, valori e opportunità. Seppur ampiamente indagate nella letteratura di riferimento esse continuano ad essere ‘oggetti incompresi’, manufatti che necessitano di ulteriori investigazioni non solo nel campo del restauro urbano e architettonico ma anche in altri ambiti disciplinari. Tali riflessioni hanno suggerito l’avvio di una ricerca finalizzata a ripensare, investigare e ri-scoprire le rovine, spesso oggetto di interventi controversi o al contrario, dimenticate nel loro stato di abbandono. Si sostiene invece che la loro conservazione e/o il riuso possano essere parte di più ampie azioni strategiche nel quadro della riqualificazione socioeconomica del contesto in cui si trovano. È stata quindi sperimentata una metodologia transdisciplinare e integrata tra il modello della tradizione progettuale del restauro italiano e quella value-based anglossassone che permette, a partire dalle risultanze delle analisi e dalla codifica di una gerarchia di valori, di codificare livelli di tutela e margini di intervento. Tale approccio quindi contribuisce alla costruzione di un futuro sostenibile, volto ad un processo virtuoso di recupero delle rovine esistenti, tracce identitarie del nostro patrimonio da tramandare, e allo stesso tempo, equo poiché orientato al riconoscimento dei significati e dei valori contemporanei di tali architetture, non adeguatamente riconosciute come eredità ‘meritevoli’ di essere salvaguardate.File | Dimensione | Formato | |
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